Menu Serie ASerie BSerie CCalcio EsteroFormazioniCalendariScommessePronostici
Eventi LiveCalciomercato H24MobileNetworkRedazioneContatti
Canali Serie A atalantabolognacagliaricomoempolifiorentinagenoahellas veronainterjuventuslazioleccemilanmonzanapoliparmaromatorinoudinesevenezia
Canali altre squadre ascoliavellinobaribeneventobresciacasertanacesenafrosinonelatinalivornonocerinapalermoperugiapescarapordenonepotenzaregginasalernitanasampdoriasassuoloternanaturris
Altri canali euro 2024serie bserie cchampions leaguefantacalcionazionalipodcaststatistichestazione di sosta
tmw / inter / Editoriale
Senza ferocia la miglior qualità dell’Inter si perde: la seconda stella è passata, la fame fa la differenzaTUTTO mercato WEB
lunedì 16 settembre 2024, 15:43Editoriale
di Tancredi Palmeri
per Linterista.it

Senza ferocia la miglior qualità dell’Inter si perde: la seconda stella è passata, la fame fa la differenza

Una partita come quella di Monza l’anno scorso non sarebbe mai stata possibile per l’Inter. Diversamente, due anni fa si era vista. Anche se a ben vedere il pareggio all’U-Power Stadium è molto differente da quel tipo di match che addirittura avevano portato molti interisti a chiedere la testa di Inzaghi. Perché due anni fa quel tipo di partite l’Inter le giocava molto bene, non concretizzava, e sistematicamente capitolava su ingenuità difensive. Che a guardare bene, è quello che è successo alla fine anche stavolta, ma con uno svolgimento totalmente diverso.

Perché l’Inter non ha decisamente giocato bene. Ovvio, ha fatto la partita e ha creato molto di più del Monza, 9 occasioni a 4. Ma questo fa parte della normalità, era naturale che fosse così. Ma il gioco dentro la partita non ha avuto niente a che fare con la capacità dell’Inter di far piovere calcio sull’avversario, tipo quello con cui aveva travolto l’Atalanta.

L’Inter ha avuto un buon approccio, ha creato 4 occasioni in 20 minuti, e poi si è adeguata al sottoritmo a cui il Monza non può fare altro che conformarsi. Una inerzia con cui l’Inter si è annullata da sola. Prima ha giochicchiato nella concretizzazione, perdonando senza motivo come chi ha la sicurezza di poterla sbloccare in qualche maniera, come chi fa accademia senza spietatezza. Poi non smuovendosi dal torpore del possesso senza brillantezza. Non a caso in tutto il Secondo Tempo per trovare ritmo ha dovuto mettersi la paura addosso dello svantaggio.

Il Monza non è né il primo né l’ultimo avversario che si chiude a riccio ma occupa la propria trequarti e aspetta la transizione per fare male all’Inter. Anche perché sono così l’85% degli avversari dell’Inter da 4 anni a questa parte. E visto che di Ronaldo che la risolvono da soli in giro non ce n’è, l’unica maniera per l’Inter per vincerla è sempre stata alzare l’intensità della giocata, la precisione del giro palla, non abbandonarsi a cross alti sterili ma tenerla bassa in velocità e allargando il campo, e muoversi infine senza palla per ricevere nei pochi spazi liberi.

Tutte cose che l’Inter sa fare e che a Monza non ha fatto, forse perché le è mancata la ferocia di andarsi a prendere la partita senza aspettare.

E’ quello con cui si è portata a casa la seconda stella. Ma la seconda stella adesso è passata. Per lottare per lo scudetto l’Inter ha bisogno della fame di andarsi a prendere il gol senza specchiarsi nella propria qualità maggiore. Perché c’è una Juventus che è in costruzione ma non concede nulla. E c’è un Napoli a fari spenti che ha già vinto due partite dove non ha giocato meglio per 70 minut, e questo è sempre un segnale minaccioso per le altre. Un Napoli peraltro che a partire da questa settimana potrà diversamente dalle altre preparare ogni partita avendo una intera settimana a disposizione...