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Costacurta: "Inter sul terzo gradino del podio, dietro a Manchester City e Real Madrid"TUTTO mercato WEB
sabato 14 settembre 2024, 11:52News
di Marco Pieracci
per Linterista.it

Costacurta: "Inter sul terzo gradino del podio, dietro a Manchester City e Real Madrid"

L'ex calciatore del Milan e opinionista di Sky Sport Alessandro Costacurta è stato interpellato dal magazine Sportweek sulla nuova Champions al via la prossima settimana: "Metto l'Inter sul terzo gradino, il Real sul secondo e il Manchester City sul primo. Perché il City più in alto del Real, a differenza dei pronostici comuni? Perché è vero che il Real con Mbappé ha preso il giocatore più forte al mondo, ma ha perso Kroos, che era il suo equilibratore. Il City mi sembra più squadra".

Perché l'Inter terza incomoda?

"Mi piace la sua qualità e fluidità di gioco e di giocatori che portano a riversare continuamente palloni nell'area avversaria. L'Inter è forte dal punto di vista tecnico e comportamentale, due cose che, in un gruppo che funziona, vanno insieme. Sono sempre ammirato da ciò che fa Lautaro anche quando non segna, le sue scivolate a togliere palla al difensore che avanza, le sue rincorse all'indietro per aiutare i compagni: quando uno come lui, nato per far gol, si dispone al sacrificio in questa maniera, per giunta con la fascia di capitano al braccio, è logico che tutti gli vadano dietro. Allo stesso modo resto ammirato da Calhanoglu, che si applica come un difensore aggiunto. A convincermi dell'Inter, anche in chiave Champions, è questa attitudine, questa mentalità".

Quanto c'è di Inzaghi in questa mentalità?

"Tanto, ma non dimentichiamo che l'Inter negli ultimi 4-5 anni è sempre stata la più forte, almeno in partenza. Ed è merito delle operazioni fatte sul mercato da Marotta e Ausilio, che nella scelta di un giocatore hanno appunto sempre privilegiato le doti morali e non solo quelle calcistiche in senso stretto. L'Inter prende giocatori che danno l'impressione di dare sempre tutto per centrare la vittoria. E i nuovi cercano di arrivare alla stessa voglia che dimostrano coloro che da più tempo vestono la stessa maglia. In questo senso le altre italiane mi sembrano più indietro".