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tmw / inter / Editoriale
Favoriti e contentiTUTTO mercato WEB
venerdì 6 settembre 2024, 22:55Editoriale
di Gabriele Borzillo
per Linterista.it

Favoriti e contenti

Insomma, finisce l’apocalittico mercato estivo, fatto di colpi, colpetti, soldini, soldoni, speranze (qualche), certezze (poche), gioie, dolori e siamo già belli che fermi: attenzione, c’è la fantasmagorica UEFA Nations League ad attenderci, manifestazione della quale nessuno, se non chi se l’è inventata, sentiva la mancanza o il bisogno. Giusto per rendere ancor più disagevole una stagione che, in pratica, non avrà fine se non la prossima estate, costellata da impegni continui, pressanti e pesanti, senza sosta, per salvaguardare i giocatori e il prodotto pallone: che, vuoi mettere, millemila partite aiutano fisico e mente, tonificano muscoli e cervello. Poi non lamentiamoci se assisteremo, correttamente, a una serie di spettacoli poco entusiasmanti, giusto per essere positivi e ottimisti.

Così la sosta giunge proprio mentre i motori stavano rodandosi per bene, mentre i calciatori stavano cercando di trovare passo e condizione, mentre le squadre stavano provando schemi e recuperando certezze. L’Inter ha salutato i suoi nazionali dopo uno spettacolo vero e proprio offerto alla sua tifoseria nella gara contro l’Atalanta. Perché, al di là delle assenze orobiche, vanno comunque ricordate e sottolineate, i campioni d’Italia in carica hanno dominato in lungo e in largo, un fiume pallonaro in piena capace di travolgere la qualunque: l’Atalanta con qualche defezione, vero, ma credo che qualsiasi altra avversaria avrebbe trovato parecchie difficoltà venerdì scorso. Quando l’Inter gioca in questo modo, quando i suoi uomini esprimono e respirano calcio, diventa difficile per chiunque, con o senza assenti, cercare di fermarla. E no, domando scusa, ma questi ragazzi non giocano secondo dettami diversi da quelli pensati e voluti da Simone Inzaghi. Certo, prima di lui c’è stato chi ha inculcato, a quei cinque su ventiquattro rimasti in rosa, il senso del lavoro, del faticare per raggiungere il risultato: nessuno discute i meriti, accanto ai demeriti, di chi ha preceduto il giovanotto piacentino. Il resto, praticamente tutto o quasi, è merito esclusivo di chi siede adesso in panchina. Quel giro palla veloce, quel possesso continuato, a tratti ubriacante, fa parte di un’idea che non include difesa e contropiede, pur se belli a vedersi e utili spesso e volentieri.

L’Inter è la favorita per la vittoria finale? Di certo è una delle favorite. Dovessi svolgere il compitino insopportabile delle griglie potrei affermare che siamo in pole con due millesimi sulla seconda, cinque sulla terza e via via. Certo, la continuità nerazzurra garantisce delle sicurezze che chi ha cambiato molto non ha ancora. Certo, l’Inter ha rinforzato la rosa senza se e senza ma, non stiamo a ripetere l’importanza e la forza e di Taremi e di Zielinski. Certo, considerando il periodo, la vittoria con la Dea fa impressione, per come è venuta.

Dunque, favoriti? Forse. Di sicuro contenti di vedere giocare i nerazzurri come un blocco unico e granitico, capace di accelerazioni improvvise e altrettanti rallentamenti per amministrare.

All’unisono.

Avanti l’Effecì.