Il VAR sotto accusa: troppe perdite di tempo per i controlli sui gol e sui fuorigioco
In Inghilterra il VAR è sotto processo. Nello specifico a entrare nella lente degli addetti ai lavori è la perdita di tempo dovuta ai controlli sui gol e sui fuorigioco. "L’adozione della Var è stata promossa per annullare gli errori inevitabili dell’arbitro in alcune situazioni che il protocollo originale aveva ben definito. Quindi l’arbitro disponeva di un aiuto in caso di un suo «chiaro ed evidente errore» o «grave episodio non visto». Il suo compito deve essere sempre quello di arbitrare in totale consapevolezza, come non esistesse la Var", si legge sul fondo di Paolo Casarin sul Corriere della Sera.
Eppure una sua abolizione appare improbabile: "Con un gioco diventato in questi ultimi anni sempre più veloce il compito degli arbitri si è complicato, quindi la cancellazione della Var appare assai improbabile; una notizia di questo tipo relativa alla Svezia è stata però diffusa. Teniamo conto che negli ultimi decenni l’ifab, l’associazione di otto membri che ha il potere di cambiare il regolamento del gioco, ha modificato alcune regole importanti. In area, per esempio, per poter punire con il rigore fatti di gioco involontari e, soprattutto, ha fornito di tecnologia anche la valutazione del fuorigioco sulla base di centimetri causando, perciò, l’annullamento di gol in quantità. Queste situazioni, molto frequenti, andrebbero meglio valutate per essere comprese dal pubblico che, malgrado tutto, appare sempre molto legato al gioco del pallone".