
Fiorentina, la nota lieta del Maradona è Gudmundsson. Da lui deve ripartire Palladino
Una delle poche note davvero liete lasciate in eredità dalla sconfitta della Fiorentina di domenica scorsa, battuta 2-1 sul campo del Napoli si chiama Albert Gudmundsson e il ritorno al gol dell'islandese, a seguito di un digiuno durato poco più di un mese, con nel mezzo altri problemi fisici: l'ultima rete segnata in precedenza dall'islandese risaliva infatti al 2 febbraio, la fiammata decisiva per battere il suo Genoa.
E per quanto il (bel) gol realizzato da Gudmundsson al Maradona non abbia lasciato in dote punti, è proprio da lì che deve ripartire Raffaele Palladino. D'altronde, pur in una stagione fin troppo ricca di problemi - di ambientamento, all'inizio, ma poi perlopiù sull'aspetto fisico - Gudmundsson ha comunque contribuito a portare diversi punti in campionato grazie ai suoi centri. E anche in termini statistici il suo non è di sicuro un rendimento da flop: 23 presenze complessive con la Fiorentina nel 2024/25, delle quali solo la metà da titolare (11 volte) con però 6 gol realizzati, di media uno ogni 154 minuti. Numeri apprezzabili.
Giovedì c'è un crocevia fondamentale per la Fiorentina e per il futuro di Palladino. L'allenatore dovrà valutare bene come e quanto impiegare un giocatore che può fare tutta la differenza come Gudmundsson. Un discorso che, rovesciato, coinvolge comunque anche lo stesso calciatore: come raccontato, l'obbligo di riscatto dal Genoa (20 milioni di euro, dopo averne già spesi 6 per l'onere del prestito) è già decaduto e a questo punto se confermarlo e acquistarlo a titolo definitivo sarà solo e soltanto una scelta della Fiorentina.
E per quanto il (bel) gol realizzato da Gudmundsson al Maradona non abbia lasciato in dote punti, è proprio da lì che deve ripartire Raffaele Palladino. D'altronde, pur in una stagione fin troppo ricca di problemi - di ambientamento, all'inizio, ma poi perlopiù sull'aspetto fisico - Gudmundsson ha comunque contribuito a portare diversi punti in campionato grazie ai suoi centri. E anche in termini statistici il suo non è di sicuro un rendimento da flop: 23 presenze complessive con la Fiorentina nel 2024/25, delle quali solo la metà da titolare (11 volte) con però 6 gol realizzati, di media uno ogni 154 minuti. Numeri apprezzabili.
Giovedì c'è un crocevia fondamentale per la Fiorentina e per il futuro di Palladino. L'allenatore dovrà valutare bene come e quanto impiegare un giocatore che può fare tutta la differenza come Gudmundsson. Un discorso che, rovesciato, coinvolge comunque anche lo stesso calciatore: come raccontato, l'obbligo di riscatto dal Genoa (20 milioni di euro, dopo averne già spesi 6 per l'onere del prestito) è già decaduto e a questo punto se confermarlo e acquistarlo a titolo definitivo sarà solo e soltanto una scelta della Fiorentina.
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