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Genoa, Gilardino: "Bisogna giocare per salvarci, oggi gara complicata. Il Como avrebbe meritato"
Pareggio in extremis per il Genoa, che nella dodicesima giornata di Serie A impatta 1-1 contro il Como. I rossoblù, sotto di un gol fino al recupero, sono riusciti a strappare un punto grazie alla rete di Vogliacco. Al termine della gara, ai microfoni di Dazn, il tecnico Alberto Gilardino ha analizzato la prestazione dei suoi.
Ieri in conferenza stampa aveva chiesto sacrificio, umiltà, coscienza mentale e DNA Genoa. La sua squadra ha dimostrato tutte queste qualità oggi?
"Sì, è stata una partita complicata, come avevo previsto. Il Como è una delle squadre che ho visto giocare meglio qui da noi in questi due anni, con giocatori di grande qualità, bravi nell'uno contro uno e con un ottimo possesso palla. Ho visto le partite del Como: è andato a giocare a viso aperto a Napoli e ha vinto a Bergamo. Era una partita sicuramente complicata fin dall'inizio. Forse, considerando le occasioni create, il Como avrebbe meritato di più. Noi però siamo rimasti in partita, anche con un po' di confusione nel secondo tempo, e siamo riusciti ad agguantare il pareggio. Bisogna dare atto alla squadra e ai ragazzi, la maggior parte dei quali ha giocato tre giorni fa, di questo grande spirito, di questo desiderio e voglia di non mollare mai. Era quello che forse era mancato un po' prima delle partite di Parma e di stasera. L'abbiamo ritrovato e quindi partiamo da questi presupposti per le due settimane e poi ripartiremo dopo la sosta".
Siete stati bravi a rimanere in partita, ma in casa sembrate poco spensierati, forse a volte troppo leggibili. Vedo tanti giocatori quasi preoccupati
"Credo che siano i presupposti di inizio stagione. È normale che siamo stati caricati dalla società e dall'ambiente, con l'aspettativa di fare un altro tipo di campionato. Però bisogna essere coscienti della nostra situazione e calarsi in questo momento di grande difficoltà, anche a causa dell'emergenza numerica. Bisogna giocare per salvarci, questo è l'obiettivo in questo momento. Poi magari tra due o tre mesi, mi auguro, si potrà parlare di altri obiettivi, ma oggi la nostra posizione è questa. I ragazzi in queste due partite, ma anche nelle altre che abbiamo perso meritatamente, come con la Fiorentina in casa, hanno mostrato il giusto atteggiamento e la giusta mentalità. Dobbiamo continuare così. È vero che in casa, soprattutto stasera rispetto alla partita con la Fiorentina, siamo stati un po' troppo prevedibili. Nel primo tempo abbiamo perso palla appena recuperata, abbiamo fatto tanti lanci lunghi. Sotto questo punto di vista dobbiamo avere più controllo della gara, più controllo della partita, dobbiamo essere più lucidi. Come ho detto prima, incontravamo una squadra che, soprattutto nell'uno contro uno e nei duelli offensivi, ci ha creato tante difficoltà".
Che tipo di garanzie vi danno giocatori come Thorsby?
"Thorsby e Frendrup tre giorni fa hanno corso 12 chilometri a testa, oggi Thorsby ha corso di nuovo 12 chilometri, poco meno Frendrup perché è uscito prima. Sono i nostri due motorini. In questo momento abbiamo bisogno di corsa, di gamba in mezzo al campo, abbiamo bisogno di queste caratteristiche. È naturale che da Gaston Pereiro e da Fabio Miretti si richiedano altri tipi di situazioni tecnico-tattiche. Sicuramente in questo momento, con l'assenza di Junior, che è uno dei giocatori in rosa con strappo e spunto nell'uno contro uno, e con Ekuban, che ha caratteristiche completamente diverse dal resto del reparto offensivo, abbiamo due giocatori in meno con caratteristiche che scarseggiano in questo momento. La verità è questa".
Ieri in conferenza stampa aveva chiesto sacrificio, umiltà, coscienza mentale e DNA Genoa. La sua squadra ha dimostrato tutte queste qualità oggi?
"Sì, è stata una partita complicata, come avevo previsto. Il Como è una delle squadre che ho visto giocare meglio qui da noi in questi due anni, con giocatori di grande qualità, bravi nell'uno contro uno e con un ottimo possesso palla. Ho visto le partite del Como: è andato a giocare a viso aperto a Napoli e ha vinto a Bergamo. Era una partita sicuramente complicata fin dall'inizio. Forse, considerando le occasioni create, il Como avrebbe meritato di più. Noi però siamo rimasti in partita, anche con un po' di confusione nel secondo tempo, e siamo riusciti ad agguantare il pareggio. Bisogna dare atto alla squadra e ai ragazzi, la maggior parte dei quali ha giocato tre giorni fa, di questo grande spirito, di questo desiderio e voglia di non mollare mai. Era quello che forse era mancato un po' prima delle partite di Parma e di stasera. L'abbiamo ritrovato e quindi partiamo da questi presupposti per le due settimane e poi ripartiremo dopo la sosta".
Siete stati bravi a rimanere in partita, ma in casa sembrate poco spensierati, forse a volte troppo leggibili. Vedo tanti giocatori quasi preoccupati
"Credo che siano i presupposti di inizio stagione. È normale che siamo stati caricati dalla società e dall'ambiente, con l'aspettativa di fare un altro tipo di campionato. Però bisogna essere coscienti della nostra situazione e calarsi in questo momento di grande difficoltà, anche a causa dell'emergenza numerica. Bisogna giocare per salvarci, questo è l'obiettivo in questo momento. Poi magari tra due o tre mesi, mi auguro, si potrà parlare di altri obiettivi, ma oggi la nostra posizione è questa. I ragazzi in queste due partite, ma anche nelle altre che abbiamo perso meritatamente, come con la Fiorentina in casa, hanno mostrato il giusto atteggiamento e la giusta mentalità. Dobbiamo continuare così. È vero che in casa, soprattutto stasera rispetto alla partita con la Fiorentina, siamo stati un po' troppo prevedibili. Nel primo tempo abbiamo perso palla appena recuperata, abbiamo fatto tanti lanci lunghi. Sotto questo punto di vista dobbiamo avere più controllo della gara, più controllo della partita, dobbiamo essere più lucidi. Come ho detto prima, incontravamo una squadra che, soprattutto nell'uno contro uno e nei duelli offensivi, ci ha creato tante difficoltà".
Che tipo di garanzie vi danno giocatori come Thorsby?
"Thorsby e Frendrup tre giorni fa hanno corso 12 chilometri a testa, oggi Thorsby ha corso di nuovo 12 chilometri, poco meno Frendrup perché è uscito prima. Sono i nostri due motorini. In questo momento abbiamo bisogno di corsa, di gamba in mezzo al campo, abbiamo bisogno di queste caratteristiche. È naturale che da Gaston Pereiro e da Fabio Miretti si richiedano altri tipi di situazioni tecnico-tattiche. Sicuramente in questo momento, con l'assenza di Junior, che è uno dei giocatori in rosa con strappo e spunto nell'uno contro uno, e con Ekuban, che ha caratteristiche completamente diverse dal resto del reparto offensivo, abbiamo due giocatori in meno con caratteristiche che scarseggiano in questo momento. La verità è questa".
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