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Condò esalta Retegui: "E' dai tempi di Toni che l'Italia non era così soddisfatta del suo 9"
Paolo Condò esalta Mateo Retegui. Nel suo editoriale per il quotidiano 'La Repubblica' dopo Italia-Israele 4-1, il noto giornalista s'è così espresso sul centravanti della Nazionale andato a segno anche ieri sera: "L' ultima volta in cui l’Italia è stata pienamente soddisfatta del suo centravanti risale a quasi vent’anni fa, quando Luca Toni sostenne il ruolo con gioco e gol fra il Mondiale 2006 e l’Europeo 2008".
Poi in un altro passaggio ha aggiunto: "Naturalmente è presto per elevare Retegui al rango di Toni e dei suoi antenati - finché non timbri col tuo nome un grande torneo resti un aspirante - ma gare come quella di Udine autorizzano a sperarlo, perché in qualsiasi sistema di gioco la possibilità di appoggiarsi a un 9 agevola moltissimo gli altri dieci".
E ancora: "Retegui ha ancora ampi margini di miglioramento nelle conclusioni, e si può essere fiduciosi perché nella sua esperienza italiana non c’è mese nel quale non sia cresciuto rispetto al mese precedente. Ma già così la sua capacità di far salire la squadra trattenendo il pallone come un pivot e poi distribuendolo ha permesso a Spalletti di sviluppare un gioco di inserimenti redditizio e spettacolare".
CLICCA QUI per la conferenza stampa integrale di Luciano Spalletti al termine di Italia-Israele 4-1
Poi in un altro passaggio ha aggiunto: "Naturalmente è presto per elevare Retegui al rango di Toni e dei suoi antenati - finché non timbri col tuo nome un grande torneo resti un aspirante - ma gare come quella di Udine autorizzano a sperarlo, perché in qualsiasi sistema di gioco la possibilità di appoggiarsi a un 9 agevola moltissimo gli altri dieci".
E ancora: "Retegui ha ancora ampi margini di miglioramento nelle conclusioni, e si può essere fiduciosi perché nella sua esperienza italiana non c’è mese nel quale non sia cresciuto rispetto al mese precedente. Ma già così la sua capacità di far salire la squadra trattenendo il pallone come un pivot e poi distribuendolo ha permesso a Spalletti di sviluppare un gioco di inserimenti redditizio e spettacolare".
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