La Fiorentina vola a Marassi anche grazie ai nuovi. Con due colpi può riagguantare le sorelle

La Fiorentina parte forte, fortissimo, e dimostra di voler essere una delle protagoniste del campionato. Il 4-1 contro il Genoa è roboante, per la qualità del gioco espresso, per i gol segnati, per l'assoluto controllo sull'avversario anche in un ambiente difficile come quello dello stadio Ferraris.

I nuovi volti - Arthur e Nzola sono i portatori dei veri cambiamenti tattici su cui sta lavorando Italiano. Il primo velocizza l'azione, con fosforo e qualità che ricordano vagamente un altro frullino che in passato ha illuminato il gioco viola, ovvero Pizarro. Nzola invece, garantisce un'opzione in più per alleggerire il gioco, permette a centrocampo e difesa di non soffrire quando gli avversari pressano e poi ha già assimilato i movimenti principali che Italiano gli chiedeva anche ai tempi di Trapani e Spezia.

Giovane e forte - L'inserimento a sorpresa di Kayode dal primo minuto ha stupito quasi tutti, ma Italiano evidentemente aveva visto che in allenamento il giovane ex Primavera aveva qualcosa da dire anche in Serie A. Un esordio da sogno per la personalità mostrata, per qualche numero da circo mostrato e soprattutto per più di 80 minuti giocati come fosse un veterano. Il vice Dodo sarà probabilmente lui, un grattacapo in meno in sede di mercato.

Cosa manca per puntare in alto - La sensazione è che questa Fiorentina, se completata a dovere con le cessioni che mancano e con due acquisti di valore, possa anche ambire alla lotta per il quinto posto. Servono un difensore centrale di piede mancino dopo l'ormai vicina cessione di Quarta e un centrocampista da affiancare ad Arthur in caso, probabilissimo, di addio di Amrabat. Serve un po' di coraggio in questi ultimi giorni di calciomercato, Commisso ha visto da vicino questa terza creatura firmata Italiano. Serve pochissimo per cambiare passo su tutti i fronti e tornare tra le sette sorelle. Stabilmente.