tmw / fiorentina / Il Due di Piccari

Scatto Inzaghi, frena Conte. Ranieri sale ancora, Baroni e Motta affondano. Gudmundsson imprendibile
Con la conclusione della 29ª giornata, torna l’appuntamento con il “Due di Piccari”, rubrica curata dal direttore di TMW Radio Marco Piccari, che prende in esame i principali spunti offerti dal campionato.
Due di Cuori
Gli allenatori che fanno la differenza.
Comincio con Inzaghi perché la sua Inter, nello scontro scudetto contro l'Atalanta, dimostra tutta la sua forza. I nerazzurri sono stati superiori in tutto. Il tecnico ha impartito un’altra lezione di calcio a Gasperini, che perde il dodicesimo scontro diretto contro Simone. Capolavoro di Inzaghi: la sua squadra ha verticalizzato il gioco con rapidità, mostrando grande fluidità nella manovra. Calhanoglu è tornato direttore d’orchestra e Lautaro non perdona. Lo scatto dell’Inter alla 29ª giornata può lasciare un segno profondo.
Proseguo con Italiano. Il suo Bologna gioca a calcio e travolge la Lazio. Questa squadra è bella da vedere, gioca meglio di quella di Motta e ora si trova al quarto posto in campionato, in piena zona Champions. L’ex tecnico della Fiorentina sta dimostrando quanto sia importante il suo lavoro, anche perché questo Bologna è diverso per uomini—non ci sono più Calafiori e Zirkzee—e per impegni. In questa stagione, i rossoblù hanno dovuto affrontare anche la Champions, ma nonostante i problemi sono in piena corsa per un posto nella competizione più importante d’Europa. Nel girone di ritorno il Bologna sta volando: è terzo per punti conquistati. Italiano si conferma un allenatore top.
Chiudo con Ranieri. La sua Roma batte il Cagliari, ottiene la sesta vittoria consecutiva —la seconda per 1-0 — e ora vede la Lazio distante solo due punti, con il quarto posto a quattro lunghezze. La squadra è solida, concreta e più convinta. Tutti aspetti portati da mister Ranieri, che ha rigenerato i giocatori. Trasformista.
Due di Picche
Napoli, che combini? La squadra azzurra si incaglia in laguna contro il Venezia e lascia scappare l’Inter. Un’occasione persa per Conte e i suoi contro una squadra che ha già bloccato Atalanta e Lazio in casa, ma il Napoli, essendo più squadra delle due citate, doveva e poteva fare di più. Una sola occasione creata e un rischio subito lasciano dubbi sulla prestazione di una squadra che lotta per il titolo. Nelle ultime sette partite solo otto punti: nel girone di ritorno sarebbe ottavo in classifica. Il Napoli si è normalizzato. Dov’è finito l’effetto Conte?
La Juventus perde, e male, la seconda partita consecutiva: la Fiorentina "fa viola" la squadra bianconera. Una sconfitta pesante, perché gli uomini di Motta non hanno mai impensierito Palladino e i suoi. I giocatori bianconeri sono apparsi lontani dal tecnico. A questo si aggiungono le scelte di Motta, poco logiche: McKennie schierato sulla fascia, Conceição lasciato fuori, e l’inserimento di tre difensori con la squadra in svantaggio, escludendo Vlahovic. Confusione totale. Mi sono già espresso una settimana fa e mi ripeto: l’avventura di Motta alla Juve è finita. Ma attenzione: se si vuole il quarto posto, serve una svolta. Così diventa difficile raggiungere il minimo obiettivo. È ora che Giuntoli si prenda le sue responsabilità: questa Juve è figlia delle sue scelte, che per ora hanno dato poco o nulla. La Lazio è travolta dal Bologna con un 5-0 pesantissimo. Squadra svuotata e irriconoscibile. La stanchezza non può essere l’unica spiegazione per una sconfitta del genere, già vista più volte in campionato. In certi momenti bisogna mettere l’elmetto e combattere, senza pensare solo al gioco. Questa squadra non sa mediare: quando non riesce a sviluppare il suo calcio, va in totale default. Ritengo Baroni un allenatore bravo e preparato, e la squadra non è sicuramente da quarto posto, ma questo aspetto va modificato. Non solo gioco, ma anche "cazzimma".
Jolly
La Fiorentina di Palladino offre una prestazione straordinaria per gioco, intensità e voglia. Il jolly lo pesca con Gudmundsson, che calcia un pallone telecomandato e lo manda in porta. Questo giocatore è veramente forte, uno di quelli che deve giocare sempre. Il vero Gud è imprendibile.
Due di Cuori
Gli allenatori che fanno la differenza.
Comincio con Inzaghi perché la sua Inter, nello scontro scudetto contro l'Atalanta, dimostra tutta la sua forza. I nerazzurri sono stati superiori in tutto. Il tecnico ha impartito un’altra lezione di calcio a Gasperini, che perde il dodicesimo scontro diretto contro Simone. Capolavoro di Inzaghi: la sua squadra ha verticalizzato il gioco con rapidità, mostrando grande fluidità nella manovra. Calhanoglu è tornato direttore d’orchestra e Lautaro non perdona. Lo scatto dell’Inter alla 29ª giornata può lasciare un segno profondo.
Proseguo con Italiano. Il suo Bologna gioca a calcio e travolge la Lazio. Questa squadra è bella da vedere, gioca meglio di quella di Motta e ora si trova al quarto posto in campionato, in piena zona Champions. L’ex tecnico della Fiorentina sta dimostrando quanto sia importante il suo lavoro, anche perché questo Bologna è diverso per uomini—non ci sono più Calafiori e Zirkzee—e per impegni. In questa stagione, i rossoblù hanno dovuto affrontare anche la Champions, ma nonostante i problemi sono in piena corsa per un posto nella competizione più importante d’Europa. Nel girone di ritorno il Bologna sta volando: è terzo per punti conquistati. Italiano si conferma un allenatore top.
Chiudo con Ranieri. La sua Roma batte il Cagliari, ottiene la sesta vittoria consecutiva —la seconda per 1-0 — e ora vede la Lazio distante solo due punti, con il quarto posto a quattro lunghezze. La squadra è solida, concreta e più convinta. Tutti aspetti portati da mister Ranieri, che ha rigenerato i giocatori. Trasformista.
Due di Picche
Napoli, che combini? La squadra azzurra si incaglia in laguna contro il Venezia e lascia scappare l’Inter. Un’occasione persa per Conte e i suoi contro una squadra che ha già bloccato Atalanta e Lazio in casa, ma il Napoli, essendo più squadra delle due citate, doveva e poteva fare di più. Una sola occasione creata e un rischio subito lasciano dubbi sulla prestazione di una squadra che lotta per il titolo. Nelle ultime sette partite solo otto punti: nel girone di ritorno sarebbe ottavo in classifica. Il Napoli si è normalizzato. Dov’è finito l’effetto Conte?
La Juventus perde, e male, la seconda partita consecutiva: la Fiorentina "fa viola" la squadra bianconera. Una sconfitta pesante, perché gli uomini di Motta non hanno mai impensierito Palladino e i suoi. I giocatori bianconeri sono apparsi lontani dal tecnico. A questo si aggiungono le scelte di Motta, poco logiche: McKennie schierato sulla fascia, Conceição lasciato fuori, e l’inserimento di tre difensori con la squadra in svantaggio, escludendo Vlahovic. Confusione totale. Mi sono già espresso una settimana fa e mi ripeto: l’avventura di Motta alla Juve è finita. Ma attenzione: se si vuole il quarto posto, serve una svolta. Così diventa difficile raggiungere il minimo obiettivo. È ora che Giuntoli si prenda le sue responsabilità: questa Juve è figlia delle sue scelte, che per ora hanno dato poco o nulla. La Lazio è travolta dal Bologna con un 5-0 pesantissimo. Squadra svuotata e irriconoscibile. La stanchezza non può essere l’unica spiegazione per una sconfitta del genere, già vista più volte in campionato. In certi momenti bisogna mettere l’elmetto e combattere, senza pensare solo al gioco. Questa squadra non sa mediare: quando non riesce a sviluppare il suo calcio, va in totale default. Ritengo Baroni un allenatore bravo e preparato, e la squadra non è sicuramente da quarto posto, ma questo aspetto va modificato. Non solo gioco, ma anche "cazzimma".
Jolly
La Fiorentina di Palladino offre una prestazione straordinaria per gioco, intensità e voglia. Il jolly lo pesca con Gudmundsson, che calcia un pallone telecomandato e lo manda in porta. Questo giocatore è veramente forte, uno di quelli che deve giocare sempre. Il vero Gud è imprendibile.
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