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tmw / fiorentina / Serie A
Caos arbitri, Zappi: "Var a chiamata potrebbe fare la differenza. AIA ha porte e finestre aperte..."TUTTO mercato WEB
Oggi alle 19:45Serie A
di Simone Bernabei
fonte dall'inviato a Coverciano

Caos arbitri, Zappi: "Var a chiamata potrebbe fare la differenza. AIA ha porte e finestre aperte..."

Il presidente dell'AIA Antonio Zappi ha parlato da Coverciano, dove sta andando in scena in questi giorni il raduno degli arbitri di Serie A, in merito alle polemiche di questi giorni e alle possibilità di modificare il protocollo VAR per ridurre il numero di proteste sia dentro che fuori dal campo.

Lei ha sempre aperto alle modifiche del protocollo... Si sente franto dall'impossibilità di farlo e dal dover attendere le decisioni dell'IFAB?
"Non è mai frenato chi applica correttamente il protocollo. Se un protocollo impedisce di correggere qualcosa che è accaduto, o quello che è accaduto non è da correggere o il protocollo potrebbe essere rivalutato per consentire di agire nell'eliminazione dell'errore".

Quanto ci vorrebbe per attuare eventuali modifiche?
"I protocolli non dipendono dall'AIA, dipendono dall'IFAB. I tempi sono necessariamente lunghi, modificare il regolamento del calcio è come modificare una fonte primaria del diritto. Questi organismi fanno sperimentazioni e poi arrivano a definire aggiornamenti. Sono tempi lunghi anche perché altrimenti si rischierebbe di cambiare il regolamento con l'istinto e non con la ragione".

Gli episodi negativi sono stati oggettivamente tanti ultimamente...
"Se avessimo davanti una serie di dati statistici noi potremmo dimostrare che la stagione è meno disastrosa di quello che le polemiche mediatiche suggeriscono. Ci sono molti giovani che stanno facendo bene. Anche nel calcio, se ci sono momenti di cambio generazionale, a volte il risultato non può essere quello totalmente atteso rispetto alle aspettative. Ma io ho grande fiducia".


Cosa si sente di dire ai tifosi della Fiorentina dopo l'errore di lunedì?
"La Fiorentina è una squadra che sta giocando benissimo con un allenatore interessante, a cui auguro grandi risultati. Se continuerà così non succederà più, la fortuna aiuta i meritevoli...".

Come AIA potete intervenire o proporre eventuali modifiche del protocollo all'IFAB?
"Non esiste un potere di proposta codificato. Ci sono delle iniziative allo studio, ma questa domanda andrebbe fatta a chi di dovere. Noi come AIA siamo aperti, la nostra proposta è immanente ed implicita affinché qualcosa aiuti questo gruppo di arbitri a decidere meglio e ad essere più accettati mediaticamente, anche".

Lei come presidente degli arbitri si è sentito sotto attacco?
"Non mi sento sotto attacco. Ognuno fa il proprio mestiere, è evidente che se una squadra ritiene di aver perso una partita per un torto possa esprimere il proprio disagio. E' la forma in cui questo disagio viene espresso che fa la differenza: noi non difenderemo errori oltre la logica, ragioneremo con serenità sugli errori e troveremo gli strumenti per superarli".

Anche il VAR a chiamata potrebbe diventare qualcosa su cui lavorare?
"Premetto che quello che dico è una mia opinione personale: io sono tra coloro che pensano che una società non debba mai uscire dal campo con l'idea di aver subito un'ingiustizia. Il potere di segnalazione, da parte del capitano o dell'allenatore, per invitare l'arbitro all' on field review dovrebbe essere una possibilità e un'opportunità. Un potere di segnalazione, chiamiamolo Var a chiamata o come volete, è un modo per istituzionalizzare la protesta. Poi a quel punto l'arbitro potrebbe restare della sua idea o cambiare, ma la società avrebbe la certezza che un fatto è stato rivisto. Questo potrebbe fare la differenza. Ma non è nella mia possibilità introdurla. Se ci venisse chiesta la disponibilità, però, l'AIA aprirebbe anche le finestre oltre che le porte...".