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tmw / fiorentina / Editoriale
Neres e McTominay due invenzioni di Conte. Thiago Motta ha cinque mesi per tenersi la Juve. Ranieri ha guarito la Roma e Pellegrini. La finale di Supercoppa si doveva giocare a San Siro. Inter “troppo” favoritaTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
ieri alle 16:10Editoriale
di Luca Calamai

Neres e McTominay due invenzioni di Conte. Thiago Motta ha cinque mesi per tenersi la Juve. Ranieri ha guarito la Roma e Pellegrini. La finale di Supercoppa si doveva giocare a San Siro. Inter “troppo” favorita

Che spettacolo il Napoli. Conte sta facendo il Conte. Sta valorizzando i giocatori che De Laurentiis gli ha messo a disposizione, sta abituando il suo gruppo-squadra ad avere l’ossessione per la vittoria. Sta anche allenando la stampa partenopea, a volte troppo esigente. Contro la Fiorentina non c’era Kvara, una delle sue stelle. E neppure Politano. Ma non se ne è accorto nessuno. Conte ha trasformato Neres in un giocatore capace di spaccare le partite. Questo è l’effetto che genera un allenatore come Antonio. Uno che sa come si conquistano gli scudetti. Altra pedina chiave è diventata McTominay. Che talento. Segna. Inventa calcio, ha un innato senso tattico. Il Napoli ha tutto per conquistare lo scudetto anche perchè ha ulteriori margini di crescita. Da Kvara, da Lukaku, da chi arriverà nel mercato invernale. L’altra faccia della sfida del Franchi è una Fiorentina che ha raggranellato un solo punto nelle ultime quattro partite. Nessun processo sommario, per carità. La classifica dei viola è ancora ottima. Ma Palladino ha esagerato nel rivoluzionare la squadra dopo il malore di Bove. Non riuscendo a trovare l’idea giusta.
Oltre a Conte c’è un altro allenatore in copertina. Parlo di Claudio Ranieri. Quando è arrivato alla guida della Roma c’erano una classifica da paura e tanta confusione in ogni angolo della società. Sir Claudio ha iniziato a lavorare a testa bassa. A costruire giorno dopo giorno. La vittoria nel derby è un segnale dell’effetto Ranieri. Certo, la zona Champions è ancora lontanissima. Ma intanto il tecnico ha restituito identità a un gruppo che si era sbriciolato in mille pezzi. E ha guarito anche Pellegrinio, autore di un gol importante nel derby. Sono curioso di vedere il girone di ritorno della Roma.
Stasera si gioca a Riad la finale di Supercoppa italiana. Come ha scritto Lorenzo Di Benedetto nell’editoriale dopo Milan-Juve una sfida così bella meritava lo scenario di San Siro con ottantamila anime innamorate. Certo, il calcio, soprattutto quello italiano, ha un disperato bisogno di soldi. Ma chi si preoccupa della passione dei tifosi? Che dovrebbe essere il vero motore di tutto il movimento. Passando all’aspetto tecnico l’Inter di Inzaghi è “troppo” favorita. E questo deve suonare come un serio campanello d’allarme per i nerazzurri. I derby hanno storie strane. Spesso le formazioni che sembrano inferiori (in questo caso sulla carta il Milan) riescono a ottenere risultati clamorosi. Però se l’Inter fa l’Inter…
Da Riad è tornata in Italia una Juve ancor più sotto esame. Thiago Motta continua a lasciare perplessi. Non convincono le sue scelte, il suo progetto tattico, la gestione di alcune delle sue stelle. Penso in particolare a Vlahovic. Ma non solo lui. Ho grande stima in Thiago Motta ma fatico a riconoscerlo nel suo inizio di percorso sulla panchina della Juve. Ha cinque mesi di tempo per tenersi la panchina bianconera. Come ho detto all’inizio Conte sta portando valore al Napoli. Motta, onestamente, no.