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Il ricordo di Claudio Nassi: "Agroppi era un gigante, uomo di una sensibilità unica"
rfv
Claudio Nassi a Radio FirenzeViola
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Claudio Nassi, ex dirigente della Fiorentina, ha voluto ricordare così Aldo Agroppi, scomparso oggi nella 'sua' Piombino all'età di 80 anni, ai microfoni di Radio FirenzeViola: "Era un gigante, una grande personalità e in più di una sensibilità unica, il contrario di quello che appariva in televisione: uno che ha sofferto ma è riuscito ad arrivare in alto sia come giocatore che come allenatore. Ha avuto successo in qualsiasi cosa abbia fatto nella sua vita: anche come giornalista e con i libri che ha scritto. A Perugia ha lasciato ricordi indelebili, e anche a Firenze, e a Torino è un idolo. Ha sempre amato definirsi come uomo di scoglio ed era legatissimo alla Toscana ed a Piombino in particolare. È stato sempre grato verso chi l'ha aiutato ed era una persona di quelle che non si trovano facilmente nel mondo di oggi.
Ci racconta un po' della passione di Aldo per la musica...
Aveva un sacco di amici cantanti, come Mina stessa. Aveva una stanza con 10.000 dischi, con le dediche più belle. Qualcuno gli chiese anche dischi introvabili e lui glieli regalava senza problemi.
Dove sarebbe potuta arrivare la Fiorentina dell'85/86?
La Fiorentina, arrivata quarta, avrebbe lottato per vincere lo scudetto. La stagione '85/'86 fu incredibile, tutti si sono espressi al meglio. La Fiorentina era un meccanismo perfetto. Quando Aldo tornò la seconda volta non era più forte fisicamente per entrare in uno spogliatoio malato. Riuscimmo a recuperarlo con il supporto delle persone in cui si fidava, e anche grazie a questo è tornato la seconda volta, proprio perché soffriva quotidianamente. Se fosse stato bene, sarebbe stato uno dei più grandi di tutti. Spero che, a Torino non ci sono dubbi, ma che anche Perugia, Pescara e Fiorentina giochino con il lutto al braccio per ricordare Aldo: qui c'è l'uomo ancor prima del calciatore e dell'allenatore".
Ci racconta un po' della passione di Aldo per la musica...
Aveva un sacco di amici cantanti, come Mina stessa. Aveva una stanza con 10.000 dischi, con le dediche più belle. Qualcuno gli chiese anche dischi introvabili e lui glieli regalava senza problemi.
Dove sarebbe potuta arrivare la Fiorentina dell'85/86?
La Fiorentina, arrivata quarta, avrebbe lottato per vincere lo scudetto. La stagione '85/'86 fu incredibile, tutti si sono espressi al meglio. La Fiorentina era un meccanismo perfetto. Quando Aldo tornò la seconda volta non era più forte fisicamente per entrare in uno spogliatoio malato. Riuscimmo a recuperarlo con il supporto delle persone in cui si fidava, e anche grazie a questo è tornato la seconda volta, proprio perché soffriva quotidianamente. Se fosse stato bene, sarebbe stato uno dei più grandi di tutti. Spero che, a Torino non ci sono dubbi, ma che anche Perugia, Pescara e Fiorentina giochino con il lutto al braccio per ricordare Aldo: qui c'è l'uomo ancor prima del calciatore e dell'allenatore".
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