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Fiorentina, recente passato contro presente e futuro: è la sfida più attesa, quella a Italiano
È giunto il momento più atteso secondo molti, quello in cui il recente passato della Fiorentina si incrocia con il presente e il futuro, la sfida al grande ex Vincenzo Italiano. Con un sapore speciale, visto che un’eventuale vittoria porrebbe questa squadre più idealmente più in alto di tutte le precedenti, sarebbe l’unica capace di fare 9 vittorie consecutive in Serie A e in una singola edizione. I viola sono ospiti del Bologna oggi alle 15:00 per una sfida che aprirà squarci di nostalgia verso un allenatore il cui nome è però ancora attualissimo in riva all’Arno.
‘Colpa’ del suo successore, Raffaele Palladino, finito senza saperlo, e volerlo, da subito protagonista di continui paragoni con chi c’era prima. Sia nei momenti più difficili con critiche e revanscismi, come nei primi mesi, sia con le rivendicazioni a tratti anche feroci di chi ne sottolinea l’impatto nel cammino da record della Fiorentina. Due stili diversi, e in tal senso Palladino sin da subito è sembrato voler prendere le distanze da Italiano. “Io non sono integralista” è stata una frase risuonata spesso dalle parti del Viola Park da parte del giovane arrivato da Monza, sin dalle prime ore del suo insediamento e dalla conferenza stampa di debutto.
Due identità differenti che andranno a confronto e faranno confluire un certo tipo di sentimenti nel sangue e nelle menti dei tifosi gigliati: è pur vero che oggi allena il Bologna, squadra mai simpatica dalle parti del Franchi, ma l’ultimo triennio della Fiorentina non è stato banale, per quanto caratterizzato da una certa amarezza per non aver raccolto nulla nelle tre finali disputate tra Coppa Italia e le due di Conference League. C’è però chi ha voglia di tracciare una linea e chiudere una volta per tutte con il passato. A guidare questa fila, mister Raffaele Palladino.
‘Colpa’ del suo successore, Raffaele Palladino, finito senza saperlo, e volerlo, da subito protagonista di continui paragoni con chi c’era prima. Sia nei momenti più difficili con critiche e revanscismi, come nei primi mesi, sia con le rivendicazioni a tratti anche feroci di chi ne sottolinea l’impatto nel cammino da record della Fiorentina. Due stili diversi, e in tal senso Palladino sin da subito è sembrato voler prendere le distanze da Italiano. “Io non sono integralista” è stata una frase risuonata spesso dalle parti del Viola Park da parte del giovane arrivato da Monza, sin dalle prime ore del suo insediamento e dalla conferenza stampa di debutto.
Due identità differenti che andranno a confronto e faranno confluire un certo tipo di sentimenti nel sangue e nelle menti dei tifosi gigliati: è pur vero che oggi allena il Bologna, squadra mai simpatica dalle parti del Franchi, ma l’ultimo triennio della Fiorentina non è stato banale, per quanto caratterizzato da una certa amarezza per non aver raccolto nulla nelle tre finali disputate tra Coppa Italia e le due di Conference League. C’è però chi ha voglia di tracciare una linea e chiudere una volta per tutte con il passato. A guidare questa fila, mister Raffaele Palladino.
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