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Nessun dramma, ma una lezione per Palladino: la Fiorentina sperimentale è un rischio
La Fiorentina torna a dover riassaggiare l'amaro sapore della sconfitta, dopo quasi 2 mesi la squadra di Palladino deve cedere il passo. Prima della brutta caduta sul campo dell'APOEL Nicosia, l'ultimo scivolone della stagione viola risaliva al 15 settembre, quando nonostante una buona prestazione ci fu da arrendersi alle fiammate offensive dell'Atalanta. Il ko in terra cipriota ha un sapore più amaro, sia perché interrompe la striscia di sette vittorie consecutive sia per il livello più che abbordabile degli avversari, senza dubbio, ma Palladino sa che non è il caso di non fare drammi.
D'altronde il tecnico della Fiorentina è conscio di aver alzato l'asticella del rischio lui per primo. Non era la prima volta che la Conference League si faceva terreno di sperimentazione, ma forse mai prima d'ora Palladino aveva osato così tanto forzare il turnover. Da Torino a Nicosia, dieci uomini cambiati. E l'unico confermato, Richardson, provato in una posizione inedita come quella del trequartista. Non era neppure l'unico a vedersi collocato in un ruolo diverso, è stato il caso per esempio di Parisi sulla fascia mancina dell'attacco, esperimento che non ha portato i suoi frutti e ha invece costretto a lungo il giocatore fuori ruolo.
Nessun dramma, insomma: la graduatoria della Conference vede ancora la Fiorentina dentro le prime otto posizioni che garantiscono l'accesso diretto agli ottavi di finale e un giro a vuoto non può cancellare l'ultimo mese e mezzo di grande qualità. Palladino, però, torna da Nicosia con una lezione da poter immagazzinare: la Fiorentina B, quella fin troppo sperimentale da non sembrare neanche vera, ancora non è all'altezza di certi palcoscenici.
D'altronde il tecnico della Fiorentina è conscio di aver alzato l'asticella del rischio lui per primo. Non era la prima volta che la Conference League si faceva terreno di sperimentazione, ma forse mai prima d'ora Palladino aveva osato così tanto forzare il turnover. Da Torino a Nicosia, dieci uomini cambiati. E l'unico confermato, Richardson, provato in una posizione inedita come quella del trequartista. Non era neppure l'unico a vedersi collocato in un ruolo diverso, è stato il caso per esempio di Parisi sulla fascia mancina dell'attacco, esperimento che non ha portato i suoi frutti e ha invece costretto a lungo il giocatore fuori ruolo.
Nessun dramma, insomma: la graduatoria della Conference vede ancora la Fiorentina dentro le prime otto posizioni che garantiscono l'accesso diretto agli ottavi di finale e un giro a vuoto non può cancellare l'ultimo mese e mezzo di grande qualità. Palladino, però, torna da Nicosia con una lezione da poter immagazzinare: la Fiorentina B, quella fin troppo sperimentale da non sembrare neanche vera, ancora non è all'altezza di certi palcoscenici.
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