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Diego Della Valle: "Fiorentina ceduta all'acquirente più solido, non il più conveniente per noi"
Diego Della Valle, ex patron della Fiorentina, è tornato a parlare dei suoi anni in viola e della cessione della società a Rocco Commisso direttamente dal palco del 'Festival dello Sport' di Trento: "Noi siamo una famiglia semplice, allenata alle cose difficili. Non c'era un programma legato alla pressione. Andrea non si divertiva più. Era molto attaccato alla società, ma a un certo punto diceva che non ci si rendeva conto del cuore che ci metteva, al di là del denaro, che è importante ma consideriamo secondario. Alla fine ci stava male, ma ha deciso lui di vendere, anche se era più dispiaciuto di me.
Andrea è stato bravo a completare un'operazione che supportava la società e la città di Firenze. Siamo usciti dal calcio vendendo una società con tanti calciatori appetibili sul mercato. Tra le varie ipotesi abbiamo scelto quella che era più solida per la società e non la più conveniente per noi, mantenendo calciatori che mi sarei augurato di vedere ancora un anno o due alla Fiorentina.
Sull'acquisizione della Fiorentina? Erano i primi giorni di agosto, stavo andando in vacanza ma mi chiamò il sindaco di Firenze, chiedendomi se potevo dare una mano a risolvere un problema enorme, perché il calcio a Firenze è tutto. La Fiorentina non veniva iscritta al campionato. Io fui preso alla sprovvista, ma il sindaco lo conoscevo ed era una persona molto seria. L'abbiamo presa con l'obiettivo di tenerla e lasciarla dopo poco nelle mani di una persona seria, possibilmente fiorentina, ma non fu possibile e quindi siamo rimasti noi e abbiamo fatto delle belle cose, portando la Fiorentina in Champions League, che era un'ambizione forte per una città con un bacino d'utenza importante come Firenze".
Andrea è stato bravo a completare un'operazione che supportava la società e la città di Firenze. Siamo usciti dal calcio vendendo una società con tanti calciatori appetibili sul mercato. Tra le varie ipotesi abbiamo scelto quella che era più solida per la società e non la più conveniente per noi, mantenendo calciatori che mi sarei augurato di vedere ancora un anno o due alla Fiorentina.
Sull'acquisizione della Fiorentina? Erano i primi giorni di agosto, stavo andando in vacanza ma mi chiamò il sindaco di Firenze, chiedendomi se potevo dare una mano a risolvere un problema enorme, perché il calcio a Firenze è tutto. La Fiorentina non veniva iscritta al campionato. Io fui preso alla sprovvista, ma il sindaco lo conoscevo ed era una persona molto seria. L'abbiamo presa con l'obiettivo di tenerla e lasciarla dopo poco nelle mani di una persona seria, possibilmente fiorentina, ma non fu possibile e quindi siamo rimasti noi e abbiamo fatto delle belle cose, portando la Fiorentina in Champions League, che era un'ambizione forte per una città con un bacino d'utenza importante come Firenze".
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