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Gonzalo Rodriguez: "La mia Fiorentina aveva qualità incredibili. Salah? Numeri da fenomeno"
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Gonzalo Rodriguez a Radio Firenze Viola
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L'ex capitano della Fiorentina gonzalo Rodriguez ha parlato a Radio FirenzeViola toccando i temi della squadra attuale e ripercorrendo alcuni ricordi della sua: "Le partite importanti rimangono nella memoria, e quella fu una partita perfetta. In quella partita ho dovuto calciare due volte il rigore perché Babacar era entrato in area prima del tiro. Non è stato facile, perché non è semplice tirare due rigori di seguito, soprattutto con Ljajić nella Roma che conosceva come tiravo, e ho dovuto cambiare strategia all'ultimo."
Qual era il segreto di quella Fiorentina?
"Il segreto era nello spogliatoio. C'era una qualità incredibile nei giocatori, ma al di là di questo, c'era un grande gruppo, e si vedeva in campo. In quei mesi avevamo una fiducia tale che pensavamo che nessuno potesse batterci."
Merito anche di Montella?
"Sì, perché Montella è arrivato nello stesso momento in cui siamo arrivati tutti noi. Mi ha dato la fiducia di giocare quasi sempre e di tirare i rigori. Dovevo ripagare la fiducia che Montella e il suo staff mi avevano dato in campo."
Arrivavi a quel match con già 6 gol segnati.
"Ho avuto fortuna in campionato, avevo fatto gol da calcio d'angolo. Per esempio, Borja Valero mi faceva arrivare il pallone nei due metri che conoscevo alla perfezione, e anche Pasqual aveva un piede perfetto. In difesa, ai lati, avevo Basanta e Savic, e con loro in copertura potevo permettermi di avanzare più spesso."
Che Fiorentina sarebbe stata se avesse avuto a disposizione per più tempo Rossi e Salah?
"Io sono innamorato di Giuseppe, lo conosco da tanto tempo. Ha avuto molta sfortuna, era un giocatore incredibile, per noi era fondamentale; è meglio dimenticare cosa gli è successo. Su Salah, non pensavo fosse così forte. La prima volta che si allenò con noi, facemmo tutti i lavori in spazi ravvicinati, ma poi, quando lavorammo a tutto campo, capii che con la palla al piede e in velocità aveva le caratteristiche da fenomeno."
Qual era il segreto di quella Fiorentina?
"Il segreto era nello spogliatoio. C'era una qualità incredibile nei giocatori, ma al di là di questo, c'era un grande gruppo, e si vedeva in campo. In quei mesi avevamo una fiducia tale che pensavamo che nessuno potesse batterci."
Merito anche di Montella?
"Sì, perché Montella è arrivato nello stesso momento in cui siamo arrivati tutti noi. Mi ha dato la fiducia di giocare quasi sempre e di tirare i rigori. Dovevo ripagare la fiducia che Montella e il suo staff mi avevano dato in campo."
Arrivavi a quel match con già 6 gol segnati.
"Ho avuto fortuna in campionato, avevo fatto gol da calcio d'angolo. Per esempio, Borja Valero mi faceva arrivare il pallone nei due metri che conoscevo alla perfezione, e anche Pasqual aveva un piede perfetto. In difesa, ai lati, avevo Basanta e Savic, e con loro in copertura potevo permettermi di avanzare più spesso."
Che Fiorentina sarebbe stata se avesse avuto a disposizione per più tempo Rossi e Salah?
"Io sono innamorato di Giuseppe, lo conosco da tanto tempo. Ha avuto molta sfortuna, era un giocatore incredibile, per noi era fondamentale; è meglio dimenticare cosa gli è successo. Su Salah, non pensavo fosse così forte. La prima volta che si allenò con noi, facemmo tutti i lavori in spazi ravvicinati, ma poi, quando lavorammo a tutto campo, capii che con la palla al piede e in velocità aveva le caratteristiche da fenomeno."
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