Paolillo sa come si fa: "Questa Inter può centrare il Triplete già quest'anno"
L'ex amministratore delegato dell'Inter nella gestione di Massimo Moratti, Ernesto Paolillo, ha parlato alla redazione de L'Interista di alcune vicende legate all'attualità della squadra allenata da Simone Inzaghi, che questa sera farà il suo esordio in Coppa Italia contro l'Udinese dopo aver annientato la Lazio all'Olimpico con un roboante 6 a 0.
Che segnale ha dato l'Inter al campionato con quello 0-6 dell'Olimpico?
"Beh è un segnale che è entrata in forma, che la squadra sta girando assolutamente tutta e che quando mette pressione all'avversaria di turno impone il suo gioco e quindi ha tanto da dare ed è molto competitiva su tutti i fronti".
Inzaghi ha detto che qualcuno non aspettava altro che l'Inter perdesse come ha verso a Leverkusen. Lei ha notato critiche esagerate dopo quel ko?
"No, critiche esagerate no, qualche delusione e timore sì. Cose che si sentono quando una squadra come l'Inter subisce delle sconfitte. Abbiamo visto fino a qui tre.quattro partite veramente negative fino adesso che non sono poche. Tutte giustificate per molti motivi, ma che suscitano qualche timore. Quindi da qui a parlare di critiche esagerate no, mi sembra eccessivo".
Sempre più tesserati dell'Inter parlano apertamente della voglia di vincere la Champions. Quanto ci crede?
"Ci credo anch'io, tantissimo. La squadra ha dimostrato, lasciando perdere Leverkusen, di competere alla grande con tutte. Ed anche a Leverkusen tutto sommato fino a qualche minuto dalla fine il pareggio lo stavamo portando a casa. Sono convinto che se la partita fosse stata fatta in una semifinale o in una finale l'impegno sarebbe stato diverso da quello che abbiamo visto negli ultimi 15 minuti".
Super gol a ripetizione di Dimarco e Barella, assist in fila di Bastoni. Sono alcuni dei simboli di questa Inter ed anche dell'Inter che vogliono Marotta ed Oaktree?
"Sì e porto a testimonianza un ricordo. Qualche anno fa parlando con lui in una chiacchierata fra amici, Marotta mi disse lui voleva uno zoccolo duro di giocatori italiani, perché avrebbe portato ad un maggiore senso di appartenenza. Possiamo dire che questo è riuscito a crearlo. Una cosa voluta e realizzata da Marotta. Dimarco, Barella e Bastoni sono alcuni dei simboli di questo aspetto, insieme ad altri".
Il gol di Lautaro contro la Lazio sarebbe stata la ciliegina sulla torta per Inzaghi. Che ne pensa del suo momento di difficoltà realizzativo?
"Più se ne parla, più sarà in difficoltà. Da tifoso dell'Inter ne parlerei il meno possibile perché abbiamo visto tanti grandi campioni avere dei momenti in cui non facevano gol con facilità. Però se guardiamo la sua partita e tutto il movimento che fa, quanto aiuta i compagni in fase difensiva o quanto dia manforte nella manovra, capiamo la sua importanza al di là del gol. Non creiamo dunque una ossessione".
L'Inter è completa, ma farebbe qualcosa a gennaio o a giugno?
"Credo che Marotta e Ausilio sappiano bene cosa ci sia da fare. Più per il futuro a mio avviso che nell'immediato di gennaio. C'è da svecchiare alcuni comparti come la difesa, secondo me".
Si augura che Simone Inzaghi rimanga a lungo all'Inter? Si parla sempre di più di club dalla Premier che si stanno accorgendo di lui...
"Questa è la dimostrazione di quanto sia bravo e di quanto abbia saputo creare nell'Inter. E' evidente che le sirene arriveranno, per lui come per i vari giocatori. Io spero che questo progetto continui e non si esaurisca. Mi auguro con tutto l'affetto del mondo verso Marotta, Inzaghi e la squadra che abbiano la soddisfazione di centrare un Triplete. Lo meriterebbero".
Già quest'anno? Oggi inizia la Coppa Italia contro l'Udinese.
"Già quest'anno, certo. Prima arriva, meglio è".