COR. SPORT, L'opinione: la mano e il coraggio di Italiano
"La Fiorentina si è fermata davanti a Vincenzo Italiano. È volato in terra, disperandosi, quando Holm ha sbagliato il gol del 2-0 e poi ha fatto volare il cappellino in tribuna quando è rientrato nel sottopassaggio che porta agli spogliatoi, saltellando, ridendo, abbracciando e strattonando chi capitava a tiro. Non stava nella pelle". Si apre così l'editoriale, a firma di Alberto Polverosi, che sulle colonne odierne de Il Corriere dello Sport-Stadio analizza il derby dell'Appennino tra Bologna e Fiorentina vinto dalla formazione emiliana. In particolare il noto giornalista pone l'accento sulla figura di Vincenzo Italiano, il grande ex di giornata: "Il Bologna e il suo allenatore volevano questa vittoria più di quanto si potesse immaginare, di sicuro più dei viola che sono rimasti sorpresi, anzi, frastornati, dal furore, dalla cattiveria agonistica e dal gioco dei loro avversari nel secondo tempo. La partita è stata bella ed equilibrata per 45 minuti, poi ha girato dalla parte del Bologna e lì è rimasta. [...] Se i viola, presi uno per uno, erano virtualmente superiori ai rossoblù, sul piano del collettivo hanno sofferto l’aggressività bolognese. E soprattutto hanno patito l’infuriare di Castro che ha stravinto il duello a distanza con Kean, rimasto inchiodato fra Beukema e Lucumi".
Polverosi poi si concentra sulla prestazione della Fiorentina e su cosa è mancato ai viola per portare a casa un risultato positivo: "Ai viola è mancata la forza, meglio ancora, la resistenza. Forse un quartetto così offensivo (Colpani, Gudmundsson, Beltran e Kean) fi n dall’inizio è difficile da reggere per una sola coppia di mediani. La Fiorentina non ha un altro Bove che rendeva tutto più equilibrato, ma quell’assetto più che coraggioso è sembrato temerario. Beltran e Gudmundsson possono giocare insieme se alle spalle hanno tre centrocampisti, almeno questa è l’indicazione che arriva dalla sconfitta del Dall’Ara".