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PALLADINO SA CAMBIARE LE PARTITE IN CORSA. LA SQUADRA HA RISPETTATO IL PATTO VACANZA-LUNGA. CONTRO IL PAFOS SÌ AL TURNOVER, MA EQUILIBRATO. SOGNARE SI PUÒ E DICEMBRE CI DARÀ DUE VERE RISPOSTETUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Angelo Giorgetti
per Firenzeviola.it

PALLADINO SA CAMBIARE LE PARTITE IN CORSA. LA SQUADRA HA RISPETTATO IL PATTO VACANZA-LUNGA. CONTRO IL PAFOS SÌ AL TURNOVER, MA EQUILIBRATO. SOGNARE SI PUÒ E DICEMBRE CI DARÀ DUE VERE RISPOSTE

La vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio, ci interrogherebbe a questo punto Marzullo, il quale probabilmente ignora lo sbarco del marziano a Firenze (De Gea), la sete di sangue del killer scappato dalla Juve (Kean) e la polverina magica che Palladino spazzola sulla squadra, neanche fosse il mago di Monza.

Firenze è tornata lassù e allora figuriamoci, perché impedirle di esaltarsi esplorando ogni confine possibile della goduria? E’ il bello del calcio, la benzina che tutto accende, più ancora dell’amor che move il sole e l’altre stelle. La verità è che la Fiorentina sembra attualmente una sintesi di quello che serve per vincere, si ritrova con un super portiere che manda in depressione gli avversari parando tutto, un grande centravanti che la butta sempre dentro e altri 9 giocatori (più altri cinque che entrano in corsa) in apparenza convinti di appartenere alla setta del Dio Pallone. E' un gruppo che beve ogni volta la pozione miracolosa: sa soffrire, resistere e poi far male. 

Il vero modulo della Fiorentina è quello di volersi bene in campo. Anche se _ a proposito di moduli _ Palladino è tornato in corsa al 3-5-2  dopo aver scollinato la fase più difficile della partita contro il Como, cioè l'inizio della ripresa, quando Fabregas ha cambiato assetto con Nico Paz dietro a due attaccanti. Ancora una volta Palladino ha mostrato di saper reagire, la Fiorentina si era pericolosamente compressa e l'allenatore ha tolto Cataldi per Sottil (riportando in questo modo Bove nel suo ruolo centrale e migliorando la capacità di ripartire in contropiede). Poi ancora sono entrati Quarta e Ikoné per Colpani e Beltran, la densità è aumentata con Dodò e Gosens liberi di ampliare il panorama sulle fasce. Sarà un caso, ma con il doppio assestamento è arrivato il 2-0 dopo un lancio di Adli per l'allungo di Sottil. In termini tattici, un'altra dimostrazione di elasticità mentale unita alla speculazione ricavata dai cambi avversari.

Insomma gira tutto bene, ma c'è una base solida che sostiene la raffica delle sette vittorie consecutive in campionato. Palladino si sente forte e durante la sosta ha concesso una settimana di vacanza ai giocatori, in termini calcistici un salto nel vuoto. Ma con il paracadute. Ormai i giocatori sono monitorati al massimo e lo staff medico dispone di strumenti capaci di stanare qualsiasi sgarro: Palladino è stato dunque generoso _ dopo 17 partite giocate da metà agosto in poi _ sapendo che comunque avrebbe scoperto gli strappi alle regole. La squadra in ogni caso ha rispettato il patto con l'allenatore, si è visto anche a Como in termini di concentrazione, applicazione, intensità. 

Domenica arriverà l'Inter a Firenze, la prima delle otto partite da affrontare a dicembre (l'ultima sarà in casa della Juve, il 29). Questa raffica di partite ci darà altre risposte e siamo convinti che a fine anno la posizione in classifica avrà il potere di influenzare il mercato di gennaio. Giovedì nel frattempo ci sarà l'incrocio contro il Pafos nella quarta gara di Conference, la Fiorentina è ottava in classifica, proprio ai margini della situazione di privilegio,  e dovrà puntare alla vittoria per non scivolare più in basso verso evitabilissimi supplementi di sfide nella fase successiva. 

Logico che contro il Pafos ci sarà turnover, troppo più importante la partita di domenica contro l'Inter (che giocherà stasera contro il Lipsia in Champions), ma siamo abbastanza certi che stavolta Palladino non ne cambierà dieci su undici, come a Cipro, dove aggiunse peraltro due esperimenti dimenticabili alla provvisorietà della squadra (Parisi esterno alto e Richardson trequartista). Insomma ci vuole equilibrio, sempre. La strada è ancora lunga e sognare si può cercando di sbagliare il meno possibile, dosando le forze e provando a crescere nelle difficoltà. Che in questo momento sembrano trascurabili, perché la Fiorentina sa come affrontarle cambiandosi d'abito: a proposito di differenze, questa è la prima che ci viene in mente rispetto al passato.