LUCCA, Sono tifoso ma non dico di chi. Fatti troppi casini
In una lunga intervista concessa a Repubblica, il centravanti dell'Udinese Lorenzo Lucca ha parlato così della stagione e del rapporto con mister Runjaic: "Lui parla inglese, io quasi. Ha portato entusiasmo e un gioco diverso. Vogliamo fare quaranta punti, ma intanto pensiamo a salvarci".
Cannavaro l’ha allenata nella scorsa stagione: lo sente ancora?
"Siamo legati. È un grande uomo ed è un campione. Mi ha insegnato i trucchetti dei difensori vecchia scuola per spostarti il baricentro, farti perdere la posizione e starti davanti".
I suoi idoli?
"Adoro Ibra, che mi ha regalato la sua maglia, e Djokovic, per la forza mentale".
Cosa sogna di fare dopo il ritiro?
"Giocare a padel e dedicarmi alla famiglia. Ho una ragazza, studia, siamo cresciuti insieme. Voglio dei figli, li porterò allo stadio".
Lei è tifoso?
"Sì ma non dico di chi, ho combinato troppi casini. Da bambino ho chiesto un autografo a un giocatore, ma avevo in testa il berretto della squadra avversaria. Meglio pensare all’Udinese".
Ha fatto tanta gavetta. A 15 anni è passato dalle giovanili del Toro all’Atletico Torino, fra i dilettanti.
"Una scelta tutta mia. Volevo spazio per crescere. E sui campi di provincia ho capito che davvero avrei potuto fare il calciatore. Lo rifarei. E ci vidi giusto anche a passare al Palermo in Serie D, all’ultimo giorno di mercato".