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KEAN, Sfida con Retegui bella. Tifosi? Che caloreTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 11:05News
di Redazione FV
per Firenzeviola.it

KEAN, Sfida con Retegui bella. Tifosi? Che calore

L'attaccante della Fiorentina Moise Kean è stato protagonista di una lunga intervista a The Athletic. Queste le dichiarazioni del centravanti azzurro a partire dalla possibile vittoria del titolo di miglior marcatore della Serie A: "Perché no. Mi da motivazione. È uno dei miei obiettivi. Quest'anno per me è molto importante dimostrare il mio valore. Sono reduce da un anno complicato".  

Il centravanti viola parla poi della sfida tutta azzurra con Mateo Retegui
"Mi piacciono le sfide. Quella tra me e Retegui è fantastica perché è bello avere un po' di competizione. Se non c'è nessuno che ti spinge, è meno stimolante".

Riguardo al suo rapporto con la città di Firenze
"Sono cambiate così tante cose da quando sono arrivato qui. Adesso ho delle prospettive diverse. Firenze ha subito creduto in me e questo mi ha dato quel qualcosa in più per migliorare e fare bene. Ho guardato alcuni video di Batistuta e Toni quando sono arrivato. Firenze è sempre stata una grande città del calcio e questo significa molto per me. I tifosi ti prendono davvero nel cuore. Ci tengono alla maglia. Ti danno calore incredibile".

Kean ha parlato poi dei suoi idoli da bambino, Ronaldo e Martins
"Mi è sempre piaciuto Ronaldo "Il Fenomeno", in particolare il divertimento che metteva nel suo gioco. Quando iniziava a fare i suoi step-over sapevi che avrebbe battuto il suo avversario. Mi è sempre piaciuta la facilità con cui li faceva. Anche Obafemi Martins è stato uno dei miei primi idoli. Mi ispiravo molto a lui. Amavo la sua determinazione, il modo con il quale attaccava la porta, la fame con cui giocava. In giardino, ho cercato di essere un mix di entrambi".

Il centravanti azzurro ha raccontato anche della sua infanzia e dei primi calci al pallone per le strade di Asti
"Mi piaceva ottenere una reazione dalla gente. Cercavo sempre di fare tunnel e spettacolo. È diverso quando arrivi in ​​Serie A. Devi essere più maturo. Ma ci sono ancora momenti in cui ho voglia di provare qualcosa di spettacolare. È per questo che la gente viene a guardare e paga i biglietti. I bambini vengono alle partite e devi intrattenerli. Io la vedo così. Da bambini giocavamo tornei di calcetto all'oratorio. C'era una somma di denaro e se vincevi, te ne portavi via una parte. Diciamo che mettevi 5 € a testa per organizzare il torneo, e poi vincevi 5 € a testa. In queste mini Coppe del Mondo ho giocato un po' per il Senegal, per il Marocco, per il Perù e un po' per l'Italia. Ero il più piccolo. Se gli altri litigavano per avermi in squadra? C'erano discussioni."