IL GALLERISTA A RFV, Corvino-Pradè diversi anche nell'arte. Viola come "l'urlo di Munch"

Filippo Pananti, gallerista e direttore della casa d'aste Pananti, ha parlato così a Radio Firenzeviola, durante 'Viola Amore Mio': "Hanno una visione un po' diversa anche nell'arte così come nel calcio. Corvino è, con simpatia, un po' un accumulatore: compra tanto e spera che qualcuno un giorno possa valere molto. Pradè invece ha esperienza e seleziona. Come generazione sono più vicino a Pradè e per questo condivido di più le sue scelte, però anche Corvino è bravo a comprare quadri. Dopo diversi anni mi sono accorto che il direttore del Lecce è daltonico e gli chiedevo come scegliesse. Lui mi rispose: 'Mi fido'. Quando sente parlare di povertà gli piace molto ma l'arte povera è solo un concetto, in realtà costa molto di più. Corvino è e fa l'umile".

A che tipo di arte si rivolgono i due dirigenti?
"Corvino è un istintivo, ha una collezione con tante cose ma non ha un progetto nella propria collezione. Pradè invece è radicato verso una collezione, ha un concetto molto radicato che vuole portare in fondo".

Quali sono i capolavori nel calcio di Corvino e Pradè?
"Jovic... (ride, ndr). A parte gli scherzi, forse di Corvino dico Jovetic, mentre per Pradè dico Joaquin".

A quale capolavoro accosta la Fiorentina attuale? "All'urlo di Munch, quello che a noi è rimasto strozzato in gola nelle finali perse e che speriamo prima o poi di fare"

De Gea invece? "Ad un classico, un'opera rinascimentale".

ASCOLTA IL PODCAST PER L'INTERVENTO COMPLETO