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tmw / fiorentina / Notizie di FV
IL NOME CASUALE, LE SFIDE CON GERRARD E IL GIN COME PREMIO PARTITA: TUTTO SUI NEW SAINTS
ieri alle 16:30Notizie di FV
di Alessandro Di Nardo
per Firenzeviola.it

IL NOME CASUALE, LE SFIDE CON GERRARD E IL GIN COME PREMIO PARTITA: TUTTO SUI NEW SAINTS

rfv
God Bless Conference - Speciale The New Saints
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Llansantffraid-ym-Mechain. No, non è un tentativo di evocare satana, bensì la città gallese in cui, in un plumbeo pomeriggio d'ottobre di 65 anni fa, vennero fondati i New Saints. Che New Saints allora non erano, che son gallesi appunto, ma giocano in Inghilterra, che incrociano la propria storia con il Liverpool e che danno come premio partita al migliore in campo una bottiglia di gin. Una squadra che trasuda Conference League da tutti i pori e che andiamo a conoscere partendo dall'anno e luogo di fondazione appunto. A Llansatfraid, quella roba lì detta all'inizio. Per chi non lo sapesse, il Galles è il paese scioglilingua per eccellenza, tanto per farvi capire, a pochi chilometri da Llansatfraid troviamo Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch: nessuno si è addormentato sulla tastiera, questo è il paese col nome più lungo d'Europa. Ma insomma eravamo al New Saints: nome particolare, da squadra del dopo-catechismo, che nasce un po' per caso. Sì perché il club viene fondato come Llansantffraid Fc, poi però nel 1996, un anno dopo aver vinto la Welsh League Cup, si "vende" per 250mila sterline a una società informatica, la Total Network Solutions, cambiando il nome in Total Network Solutions. TNS. Ricordatevi questa sigla

LA STORIA -  La società rimane a Llansatfraid, maglia biancoverde, drago e leone come simbolo, insomma tutto molto gallese. E allora perché disputa i propri incontri a Oswestry, in Inghilterra? La sede è Llansatfraid, a pochi passi dal confine, anzi a un ponte di distanza dall'Inghilterra. Dall'altra parte di questo ponte c'è Oswestry: nel 2003 l'Oswestry Town, altra squadra posseduta dalla TNS, sta per fallire e l'azienda decide di fonderla con l'altro club in suo possesso, spostando la sede della società in Inghilterra, dove tuttora gioca le proprie gare casalinghe al Park Hall - un amabile stadio da meno di 3mila spettatori - quanto lo stadio Curva Fiesole del Viola Park insomma - . Però poi anche la TNS crolla e questa squadra aziendale rimane con un nome di un'azienda che non c'è più. Da Total Network Solutions, nel 2006, si passa a The New Saints, anche per mantenere la sigla su stemma e attrezzature. Il motivo? Non lo sappiamo, ma è affascinante l'anacronismo che porta con sé, da azienda informatica a cricca religiosa, a inizio 2000, chapeau.

LA SFIDA CONTRO GERRARD - Poi c'è il Liverpool, storia senza senso: nella stagione 2004/05 i reds vincono la Champions (quella della finale di Istanbul col Milan) ma arrivano quinti in premier quindi in teoria fuori dalla futura Champions, che non prevedeva la partecipazione di default del campione in carica. I TNS - si dice perché l'allora proprietario era un grande tifoso dei reds - offrono il loro posto scomodo (da campioni del galles, entravano in scena al primissimo turno) nei preliminari di Champions proprio al Liverpool, ma solo a condizione che la squadra allora allenata di Benitez riesca a batterli.  Alla fine la Uefa trova un posto ai preliminari al Liverpool e, ironia dell'urna di Nyon, i reds pescano i TNS - doppio 3-0 andata e ritorno per due partite che rimangono scolpite comunque nel cuore dei biancoverdi, soprattutto la visita ad Anfield, conclusa con una tripletta di Gerrard che a fine gara scambia anche una maglia con gli avversari, diventando protagonista di una foto che dalle parti di Llansantffraid e Oswestry utilizzano come effige sacra.

PALMARES - Parlavamo di coppa di Galles e di preliminari di Champions e quindi va detto, questo è un club che, nonostante la giovane età - nasce appunto a fine anni 50 - nel contesto ultra-periferico del calcio gallese detta comunque legge. 16 campionati nazionali, record del galles, 9 coppe di Galles e altri trofei minori. Abbonati quindi agli intricatissimi turni preliminari delle coppe europee, abituati a uscire quando ancora in Italia non sono iniziati i ritiri, stavolta i New Saints ce l'hanno fatta, eliminando prima i moldavi del Petrocub e poi i lituani del Panevezys, mica noccioline. Insomma una storia che trasuda Conference League e anche qualche liquore pesante: la stellina di una rosa che nel complesso vale 2 milioni e mezzo - per capirsi, Kouame se are con un anno di stipendio - è Sion Bradley, 4 gol in campionato e già 4 titoli di Mvp. Questo potrebbe essere un problema, visto che alla fine di ogni partita, il migliore in campo dei New Saints riceve una boccia di gin distillato che spesso e volentieri viene divisa coi tifosi. Eppure, anche in questa dimensione intima e familiare del calcio, lontano da realtà che conosciamo, ecco una spruzzata crudo cinismo capitalista dei tempi che viviamo. Perché ebbene sì, Brad Young, beniamino di casa e eroe della scorsa stagione chiusa da 'invincibili', in estate se n'è andato all' Al-Orobah, in Arabia Saudita, per 250mila euro, cessione record nella storia del club. Peccato per lui, che non si potrà godere la trasferta di Firenze e magari seguira da casa, dal suo salotto in marmo, Fiorentina-New Saints. 

LA SQUADRA - Ma come ci arrivano gli attuali New Saints alla sfida di giovedì? Da una stagione da imbattuti come detto, da un'estate votata alla scalata verso il maxi girone di Conference, sacrificando anche qualche punto in campionato  - i santini sono quinti, con tre partite in meno ma con due sconfitte nelle ultime tre - e con l'intera rosa al debutto in una fase finale di una competizione Uefa. Di sicuro la truppa biancoverde partirà quindi con un bagaglio extra di entusiasmo: i ragazzi allenati da Craig Harrison (coach che ha già parlato di giovedì come della serata più importante della sua vita) affrontano la trasferta Toscana come un viaggio premio, niente di più. Abituati nel loro recente passato anche a incroci nobili (abbiamo detto del Liverpool, due anni prima, nel 2003, c'era stato anche un preliminare col Manchester City e una conseguente gita a Manchester finita con un 5-0 di passivo) il viaggio verso il mediterraneo sarà comunque una novità.

TRAGUARDO STORICO - C'è l'orgoglio di essere la prima squadra della federazione gallese ad affrontare un club italiano in una gara ufficiale e, in generale, di essere la prima società del paese ad arrivare a una fase finale di un torneo europeo, una qualificazione arrivata per giunta a spezzare un loop che pareva interminabile di turni preliminari (i TNS ne hanno giocati 86 dal '99 a oggi). Tra il lievito dell'entusiasmo e il peso della storia, l'impressione è che la bilancia dei cuori biancoverdi sarà comunque leggera. Sarà un New Saints in modalità Willy alla prima visita a Bel Air, con gli occhi e la bocca spalancata per un tour difficilmente ripetibile nel grande calcio, anche se la cornice sarà tutt'altro che degna, anzi. In Galles 'pompano' la trasferta sul campo della Fiorentina anche in relazione ai 40mila tifosi che i simpatici biancoverdi troveranno di fronte a loro: a immaginarsi la tranvata di disillusione che colpirà capitan Daniel Redmond e i suoi una volta davanti al 'palcoscenico' di un Franchi versione Cyberpunk con al massimo 8-9 migliaia di tifosi - quasi meglio Park Hall a questo punto - verrebbe voglia di abbracciarli uno a uno. E di non snobbare per nulla al mondo una serata che per i nostri 'ospiti' può valere una vita intera. Ancora una volta, viva la Conference League.