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DA REBONATO A... COLPANI, ECCO QUANTO PESA LA MAGLIA DELLA FIORENTINATUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 00:00Copertina
di Lorenzo Marucci
per Firenzeviola.it

DA REBONATO A... COLPANI, ECCO QUANTO PESA LA MAGLIA DELLA FIORENTINA

E' stato definito uno dei colpi più interessanti del mercato eppure ancora non riesce ad ingranare. Andrea Colpani ha fin qui collezionato con la Fiorentina sei presenze in campionato (352 minuti) e due in Conference (122 minuti) e appare a tutti gli effetti come un lontano parente rispetto a quel giocatore apprezzato a Monza. "E' un ragazzo timido che ha bisogno di rompere il ghiaccio, ma la classe non si discute e sono pronto a scommettere su di lui", ci ha detto ieri Fabrizio Castori che lo ha allenato al Trapani. Colpani ha ancora, ovviamente, tempo per affermarsi e diventare un punto fisso dei viola ma per adesso l'impressione è che sia bloccato, appunto intimidito, quasi come se non avesse digerito le pressioni di Firenze arrivando da una piazza tranquilla come Monza. Guardando a ritroso, nella storia viola non sono mancati i casi di coloro che hanno avuto a che fare con le sue stesse difficoltà, provenendo da squadre inferiori e con una maglia meno pesante di quella viola. Come vedremo, comunque, ci sono stati anche giocatori che pur approdando da club meno blasonati si sono subito imposti senza problemi.

Il primo esempio che ci torna in mente - stiamo parlando di quasi quarant'anni fa - è quello di Stefano Rebonato. Nella stagione '86-87 era stato capocannoniere in B con il Pescara con ventuno reti senza rigori. L'anno dopo approdò alla Fiorentina: grandi aspettative ma, frenato anche da qualche infortunio, alla fine fu una delusione, non seppe inserirsi e in diciassette presenze segnò solo due gol (uno comunque alla Juve). Un paio di anni più tardi arrivò Oscarone Dertycia dall'Argentinos Juniors. Qui la maglia pesante in realtà si fondeva con qualità tecniche quantomeno rivedibili dell'argentino che dopo una stagione fu ceduto al Cadice.

Per restare agli anni Novanta - anche se era reduce dalla conquista di un campionato europeo under21 - fallì clamorosamente Rufo Emiliano Verga, difensore che fu subito trasferito nel mercato di riparazione. Un altro caso che resta ben impresso, avvicinandoci ai tempi più recenti, fu quello di Daniele Cacia che dopo aver segnato a raffica in B con il Piacenza approdò alla Fiorentina nel gennaio 2008 mettendo però insieme tra campionato e coppe la miseria di sette presenze e un gol. Esempi, tutti questi, che non devono per forza essere legge, ma che suggeriscono che per giocare nella Fiorentina serve spesso anche una struttura generale forte, non solo tecnica. Tra l'altro parlando di calciatori degli anni scorsi la lista si allungherebbe, comprendendo anche vari stranieri che hanno dovuto fare i conti con la pesantezza della maglia viola, da Olivera a Keirrison passando per Inacio Castillo (e chi non ricorda ad esempio anche il Tanque Silva?).

Ma non ci sono per la verità solo i casi negativi, dicevamo, e questo lascia ben sperare anche per Colpani: Anselmo Robbiati, pure lui proveniente dal Monza come il numero 23 viola, seppe inserirsi velocemente diventando un'arma eccezionale a gara in corso. Non si possono dimenticare tra gli altri, Daniele Carnasciali che arrivava dal Brescia e si guadagnò pure la Nazionale, Lorenzo Amoruso e Padalino rispettivamente acquistati dal Bari e dal Foggia che divennero una coppia solida e super affidabile. Per non parlare di Pasqual che arrivava dall'Arezzo, in B, e che poi divenne capitano. O di Juan Manuel Vargas che proveniva sì dal Catania ma che con grande carica e volontà seppe diventare un idolo nonostante una partenza difficile. Alla fine la conclusione viaggia nella direzione di una parola: personalità. Firenze chiede carattere, lotta e sfrontatezza agonistica. Non basta la tecnica, alla Fiorentina serve anche un altro scatto in avanti.