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IL CANTIERE VIOLA NEL SALOON DI BOLTON: SERVE ANCORA TANTO LAVORO (E MERCATO)
sabato 27 luglio 2024, 00:00Notizie di FV
di Andrea Giannattasio
per Firenzeviola.it

IL CANTIERE VIOLA NEL SALOON DI BOLTON: SERVE ANCORA TANTO LAVORO (E MERCATO)

Più che a un’amichevole, alla fine, sembrava di assistere a una sfida con davvero qualcosa di importante in palio. Bolton-Fiorentina negli ultimi 30’ di partita si è trasformata in una corrida, in una rissa da saloon dietro l’altra che non solo ha rischiato di rovinare i connotati a qualche giocatore (Kean se l’è vista brutta dopo la pessima entrata sulla sua caviglia destra ad opera di un giocatore inglese) ma ha anche “falsato” il giudizio sulla prestazione di alcuni singoli, sui quali è forse meglio sospendere ogni valutazione dopo la prova del Macron Stadium, nel complesso opaca un po’ per tutti.

Quello che sembra chiaro, in ogni caso, è che la Viola era e resta un enorme cantiere aperto. Che nemmeno l’arrivo di Andrea Colpani e il rientro di Antonin Barak (ieri tra i più appesantiti) può anche solo parzialmente tamponare. A tutto questo, poi, si aggiunge una condizione fisica che – dopo una partenza brillante dopo l’inizio del ritiro al Viola Park – adesso sta subendo (forse) un periodo di leggera flessione. Con le gambe che si sono fatte appesantite e che sono parse più del normale imballate al cospetto di una squadra, il Bolton, che pur giocando nella terze serie inglese ha oltre dieci giorni di preparazione in più rispetto a Biraghi e soci.

Ecco perché, rispetto alle nove reti messe a segno con Primavera e Reggiana, la Fiorentina vista poche ore fa ha dato l’impressione di aver fatto qualche passo indietro. Sia sotto l’aspetto difensivo (grave l’errore di Terracciano sul gol dell’1-1), del centrocampo (la prova di Bianco ha fatto scopa con quella un po’ troppo compassata vista contro la sua ex squadra) che offensivo, dove Kean è parso meno spumeggiante del solito laddove sono stati due 2006, Caprini e Fortini, a creare i pericoli maggiori e a meritarsi i più sinceri encomi. Da evidenziare, in compenso, l’ennesima prova incoraggiante di Brekalo, autore del gol del vantaggio e di una prestazione coraggiosa che grida tanta voglia di rilancio. Chissà se, alla fine, Palladino deciderà di ascoltarla. Nel frattempo esiste solo un concetto da portare avanti: lavoro, lavoro, lavoro. Oltre a un mercato che - lo avrà capito anche il dt Goretti, seduto in tribuna - deve continuare a portare i suoi frutti.