MILENKOVIC AI SALUTI, SI ALZA IL COEFFICIENTE DI DIFFICOLTÀ DEL MERCATO VIOLA
Il tempo di discutere dell’eventualità e la strada per la cessione di Milenkovic è già tracciata. Lo sviluppo di una trattativa anticipata da prima del week-end è rapido, dura lo spazio di un lunedì pomeriggio in cui le distanze tra Fiorentina e Nottingham Forest si assottigliano. Ai viola 12 milioni più altri 3 di bonus, agli inglesi il centrale con un contratto fino al 2029 e uno stipendio più o meno identico a quello percepito a Firenze.
Separazione lampo - Una sorta di separazione lampo dopo che l’operazione Valentini sembrava cominciare a completare uno schiacciare dove le maglie titolari parevano già assegnate. La Fiorentina saluta uno dei suoi leader, un senatore reduce dalla precedente proprietà, lo fa a fronte di un corrispettivo forse non così alto ma anche di uno sgravio importante sul monte ingaggi complessivo. Almeno sotto quel profilo le indicazioni della conferenza di Pradè e Ferrari d’inizio anno si stanno confermando dopo le altre recenti uscite.
Occhi sui sostituti - Più che sul dibattito sulla cessione sarà però sulla figura chiamata a sostituire Milenkovic che girerà il mercato viola, già appesantito di responsabilità per la ricostruzione di un centrocampo oggi allo stato embrionale e pure di un attacco dove il solo arrivo di Kean, e le presumibili partenze di Ikonè e Nzola, probabilmente non basterà. Mentre si fanno i nomi di Logan Costa o Vitik in arrivo al posto del serbo è chiaro che adesso aumenta il lavoro per Pradè e Goretti che dovranno ritoccare anche la linea a tre davanti a Terracciano (o chi per lui). E inevitabilmente tra i pro e i contro della cessione di Milenkovic la Fiorentina dovrà anche considerare un tasso di difficoltà che si alza nella costruzione della rosa del prossimo anno, perché adesso anche la difesa - Valentini a parte - è un cantiere aperto.