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Fagioli e quella promessa di svolta fatta agli amici: la Viola ha bisogno di luiTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca 2025
ieri alle 19:00Copertina
di Andrea Giannattasio
per Firenzeviola.it

Fagioli e quella promessa di svolta fatta agli amici: la Viola ha bisogno di lui

No, non può essere questo il vero Nicolò Fagioli. E quella che vi sottoponiamo, è la sensazione che hanno un po’ tutti all’interno dell’ambiente viola: lo ha capito bene la società, che dopo l’ennesima - e ingenerosa - cortina di fumo mediatica che si è sollevata nei suoi confronti ha scelto di stargli vicino (col giocatore hanno più volte parlato sia il tecnico Palladino che il presidente Commisso) ma anche lo stesso centrocampista, che è più che mai consapevole di quelle che sono le sue qualità che già nel recente passato in maglia viola gli avevano permesso di fare la differenza. Eppure, ormai questo è evidente, qualcosa nella testa del numero 44 si è rotto. Non in modo irrimediabile, sia chiaro, ma è fuori discussione che quella spensieratezza che l’ex Juventus aveva mostrato in campo tra febbraio e marzo da un po’ di tempo non alberga più nella sua mente.

La promessa agli amici
Fagioli, come detto, lo sa bene e anche per questo motivo giovedì della settimana scorsa, al termine della gara contro il Celje (forse la prova più incolore di tutte della sua esperienza fiorentina), aveva confessato alle persone con cui ha avuto modo di parlare poco fuori gli spogliatoi del Franchi che era pronto a ripartire: «Basta, da oggi rivedrete il vero Nicolò!» il senso, più o meno, delle sue parole. Una promessa più a se stesso che agli altri che però, evidentemente, ancora non ha avuto un fedele riscontro sul terreno di gioco. Visto che poi mercoledì, nel recupero di campionato con il Cagliari, Fagioli è stato il primo cambio operato da Palladino a inizio secondo tempo: una sostituzione all’intervallo - che pure sarebbe stata legittima - avrebbe afflitto ancora di più il giocatore che invece ha avuto la possibilità di giocare ancora 18’ prima di essere richiamato in panchina.

Contro tutti i numeri
I numeri parlano chiaro: in Sardegna, Fagioli ha giocato appena 27 palloni (il dato più basso tra i dieci giocatori di movimento partiti titolari) col 77% di passaggi riusciti (il numero più basso anche in questo caso) e addirittura 9 sfere perse. Cifre che non possono rispecchiare il valore reale di uno dei più fulgidi talenti del calcio italiano, che tuttavia deve realmente svoltare. O da domani contro l’Empoli, dove al di là di un periodo di appannamento il classe 2001 dovrebbe ancora partire dal 1’, o a Siviglia, nel big match contro il Real Betis. In questa fase così delicata della sua stagione e con tanti big - tra Kean e Dodo - non a disposizione, la Fiorentina non può più permettersi di aspettare