
Tocca al Vikingo: Beltran e quei numeri da "mediano", ma oggi serve il nove
Nell'immaginario collettivo, il Vichingo è una figura a metà tra mito e storia, assalitore di villaggi e isole in ogni latitudine, rappresentato sempre con elmo con corna. Da una ricerca fatta negli ultimi anni da un'università danese si è però scoperto che questi elmi con corna proverrebbero invece dalla Sardegna. Lucas Beltran, uno che "Vikingo" lo è solo di soprannome (un apodo dato in Argentina per via del colore rossiccio di barba e capelli) cercherà proprio su quest'isola, la Sardegna, di indossare per la prima volta l'elmo da guerriero e di diventare, almeno per una serata, davvero un Vichingo.
Che il numero nove sia uno di quelli attaccanti "sgobboni", dalle rincorse a tutto campo che tanto esaltano i propri tecnici e dall'attitudine sempre da lottatore, è un dato di fatto. Adesso però non basta più: perché i milioni spesi per lui sono quasi venti, i numeri offensivi (per uno che porta la nove sulla schiena, un'aggravante) sono da mediano - 72 partite in viola, 15 centri, 10 in Serie A, soltanto uno su azione in campionato negli ultimi sei mesi - e davanti serve un'alternativa sotto porta all'unico sbocco in zona-gol rappresentato da Moise Kean. Serve soprattutto ritrovare il miglior Albert Gudmundsson. Per questo, all'Unipol Domus, dovrebbe toccare all'ex River Plate, che è sempre stato chiamato in causa da Raffaele Palladino anche se l'ultima da titolare in A risale allo scorso 28 febbraio (contro il Lecce).
Beltran più utile a partita in corso, per dare un boost di energia alla squadra. Anche se pure da super-sub il classe 2001 ha manifestato un grosso limite. Si tratta della difficoltà nel crearsi occasioni da gol pulite. Quando arriva nella zona di "rilascio" della conclusione, il nove si inceppa, spesso facendosi respingere la conclusione per una mancanza di rapidità d'esecuzione. 0,45 tiri in porta di media a partita in questa Serie A: Beltran è 166esimo, tra gli attaccanti, per conclusioni verso lo specchio in 90' - per fare un paragone, Zappacosta, Rui Modesto, Cuadrado, Gigot, tutti difensori, tirano in media con molta più continuità dell' "attaccante" della Fiorentina -. Cercherà di ritrovarsi col Cagliari, alla ricerca di un gol che in campionato manca da tre mesi (colpo di testa del momentaneo 1-0 contro la Lazio). Oggi non serviranno soltanto corse all'indietro e tackle in copertura, ma anche peso offensivo, tiri e magari smuovere la rete.







