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Fiore ricorda gli anni alla Fiorentina: "Con Brocchi eravamo le chiocce"TUTTO mercato WEB
venerdì 11 aprile 2025, 15:34News
di Redazione FV
per Firenzeviola.it

Fiore ricorda gli anni alla Fiorentina: "Con Brocchi eravamo le chiocce"

L'ex viola Stefano Fiore è stato protagonista di un'intervista realizzata da Radio TV Serie A: "Il mio idolo? Roberto Baggio è stato il giocatore che ho apprezzato di più. Poi ho avuto la fortuna di giocare con tanti altri, però quando ero bambino sicuramente era il mio esempio".

Poi su Mancini e Prandelli: "Mancini e Prandelli hanno personalità diverse, probabilmente Prandelli è più bravo sul campo, è più schematico, ma il primo Mancini era molto più empatico. Non che non lavorasse sul campo, però l'ho sempre ritenuto un allenatore un po' all'Ancelotti, una persona che non ha bisogno di tattica, ma che fa la differenza a livello caratteriale e umano. Prandelli anche per il percorso che aveva fatto era proprio un insegnante. In quell'anno lì che ho fatto praticamente 38 partite su 38 da esterno, sono cresciuto ulteriormente perché ho acquisito delle conoscenze che nonostante fossi già avanti con l'età non avevo avuto fino a quel momento. Quindi con sfaccettature diverse sono state due figure che hanno saputo trattarmi. Poi anche il periodo storico era particolare perché si giocava molto 4-4-2 quindi il trequartista non c'era e veniva spostato ovviamente in fascia, quindi c'era quel tipo di sacrificio lì.

Infine ritorno sull'esperienza alla Fiorentina: "Fu un anno splendido. La Fiorentina l'anno precedente si era salvata alla fine quindi c'era tanto scetticismo. Partimmo sicuramente con tanta voglia e tante aspettative e man mano ci siamo resi conto che stavamo facendo qualcosa di incredibile. Con Christian Brocchi non ci sentiamo tantissimo ma soprattutto in quell'anno lì siamo stati probabilmente le due chiocce diciamo, con tanti giovani che stavano per esplodere. Ricordo Montolivo, Pazzini, Gamberini. Eravamo quei leader pur senza un grande trascorso, nei comportamenti. Lui ha parlato bene di me, io non posso far altro che parlare bene di lui. Era uno che non sbagliava un atteggiamento né una partita. Laddove ci rendevamo conto che c'era qualche testolina calda, intervenivamo subito nella maniera giusta. Si era formato veramente un grande gruppo. Merito anche di Prandelli che scelse quel gruppo quasi a uno a uno. Alla fine facemmo una stagione straordinaria, che era il motivo per cui ero arrivato nella speranza di poter riconquistare la nazionale. Arrivammo quarti, ci qualificammo in Champions. Purtroppo nell'estate successe Calciopoli e poi tutta la storia che è venuta di conseguenza".