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C'era una Volta in Viola: la storia di Sergio CervatoTUTTO mercato WEB
ieri alle 17:00Notizie di FV
di Samuele Fontanelli
per Firenzeviola.it

C'era una Volta in Viola: la storia di Sergio Cervato

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C'era una Volta in Viola: la storia di Sergio Cervato
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Sarti, Cervato, Magnini, Mazza, Chiappella, Orzan, Scaramucci, Segato, Gratton, Julinho, Virgili. Questo l'undici titolare schierato da Fulvio Bernardini che il 6 maggio 1956, pareggiando 1-1 in trasferta contro la Triestina, regalò alla Fiorentina il suo primo storico scudetto. A segno quel giorno andò Julinho, ma oggi, nell'anniversario della sua nascita, Firenzeviola.it, per il quinto episodio di C'era una Volta in Viola (rubrica settimanale che in ogni episodio racconta la vita di un ex viola), vuole soffermarsi sulla storia di un altro ex calciatore gigliato in campo quel giorno a Trieste, Sergio Cervato.

Nato a Carmignano di Brenta il 22 marzo 1929, Cervato si è legato indissolubilmente alla Fiorentina e alla città di Firenze, dove ha scelto di tornare a vivere finita la sua carriera di calciatore. Eppure, in viola ci è arrivato quasi per caso. Padovano di nascita, il terzino sinistro classe 1929 ha iniziato la sua carriera nel Tombolo per poi proseguire tra le fila del Bolzano in Serie B nel 1947. Un anno in Alto Adige gli basta per essere notato dalle grandi del nostro calcio e in particolare dalla Sampdoria. I blucerchiati però, con la scusa che Cervato era privo di una falange del pollice della mano destra a causa di un incidente agricolo in gioventù, non conclusero l'acquisto e si inserì la Fiorentina. Era l'estate del 1948, Gino Bartali vinceva il suo secondo Tour De France, l'Italia aderiva al Piano Marshall e Sergio Cervato iniziava la sua avventura in maglia viola. Un'avventura lunga 11 anni, fino al 1959. Nel mezzo lo scudetto del 1956, l'unica edizione della Coppa Grasshoppers e la finale di Coppa dei Campioni del 1957, persa 2-0 contro il Real Madrid di Di Stefano e Gento e giocata con la fascia di capitano al braccio.

A tutto questo, se non bastasse, possiamo aggiungere i suoi numeri, del tutto straordinari per un difensore attuale, figuriamoci per uno dell'epoca, quando i terzini più che a spingersi in avanti pensavano a marcare in maniera piuttosto rude le ali avversarie. 31 reti in 335 presenze totali con la maglia gigliata lo rendono il secondo difensore per gol della storia della Fiorentina, dietro solo al Caudillo Daniel Passarella a quota 35. Numeri che non derivano solo dalla sua interpretazione offensiva del ruolo di terzino ma anche dalla sua abilità nel calciare rigori e punizioni. Soprattutto i primi erano la sua specialità, tanto che ancora oggi è il miglior rigorista della storia del club viola con 19 trasformazioni dagli undici metri. 

Nel 1959 Cervato viene ceduto, non senza polemiche, alla Juventus per l'alta cifra all'epoca di 10 milioni di Lire. Dopo due stagioni a Torino e quattro alla Spal, nel 1965 il terzino sinistro padovano chiude anticipatamente la sua carriera a causa di un grave infortunio. Dal 1970 infine si stabilisce definitivamente a Firenze con la moglie lavorando nella Fiorentina come istruttore nel settore giovanile del club gigliato. Spentosi nel capoluogo toscano il 9 ottobre 2005, dieci anni dopo la sua morte è entrato a far parte della Hall of Fame Viola, rimanendo per sempre nella storia della Fiorentina.