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La procrastinazione è finita: è arrivata la resa dei contiTUTTO mercato WEB
Oggi alle 00:00L'editoriale
di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it

La procrastinazione è finita: è arrivata la resa dei conti

La conclusione logica che una società autorevole e soprattutto davvero ambiziosa avrebbe tratto già da tempo sul lavoro di Palladino, sarebbe che è (anzi era) necessario un avvicendamento in panchina, non parliamo di una società di fenomeni, ma di una con perizia e ambizione non solo ostentate, ma reali e innegabili. Invece la Fiorentina malgrado i numeri impietosi e la classifica sensibilmente peggiorata, dal sesto all’ottavo posto, ha preferito lasciar passare il tempo per arrivare ad un momento, i giorni presenti, in cui anche una decisione drastica avrebbe uno scarso senso, anche se il gioco viola continua ad essere senza alcuna identità, come fosse l’inquietante maschera di Anonymus.

Siamo infatti al giovedì di coppa, nel quale la squadra deve rimediare ad un 3 a 2 patito in esterna, e a pochi giorni dalla domenica di campionato  con la Juve, procrastinare per non decidere è un vizio che ha il sapore acre dell’italietta borbonica, non certo quello fresco delle prediche sull’efficienza americana che spesso ci sono state rifilate. Eppure il club viola ha provveduto già a diffondere la velina che Palladino non verrà esonerato neppure se dovesse andare male sia in Conference che con la Juventus, un mettere le mani avanti che oltre a far temere che l’allenatore ci verrà appioppato anche l’anno venturo e che denuncia quel che già si sussurrava, cioè che a scegliere il tecnico viola sia stato Commisso in persona, Iddio solo sa in nome di quale pregressa sua grande competenza calcistica, e per questo è lui che si incaponisce e si incaponirà a tenerselo, del resto il Titanic lo giudica suo e solo suo e se affonda pazienza, si potrebbe dire che è un po’ la mentalità molto americana se non ci fosse un esempio contrario clamoroso di un’altra proprietà U.S.A., i Friedkin a Roma, i quali dinanzi alla media punti che si assottigliava pericolosamente prima con De Rossi, poi col suo sostituto Juric, hanno ribaltato la situazione andando su un nome importante come Ranieri e i giallorossi con una media di 2 punti in Europa e addirittura 2.06 in campionato, hanno sorpassato i viola portandosi al settimo posto.

E Palladino? L’allenatore dalla sua è convinto che in fondo le cose non vadano così male, lo si evince dalle sue lunari analisi dei dopo gara, in cui narra partite che nessun altro ha visto, va tuttavia compreso quale possa essere stato il trauma del tecnico partenopeo nel passaggio tra Monza e Firenze, in Brianza Palladino aveva il miglior dirigente calcistico italiano, Adriano Galliani, assieme al presidente Berlusconi, uomo discutibile in politica, ma unanimemente giudicato competente nel calcio: una parola, un suggerimento, un consiglio, in Lombardia probabilmente non sono mai mancati a Palladino, il quale in Toscana ha trovato invece un club di caratura sensibilmente diversa.

Anche da questo derivano decisioni curiose come schierare Terracciano per De Gea in Grecia, esponendo il calciatore a pressioni e successive crocifissioni eccessive e impiccandosi a quella prima concessione in vista del ritorno (un errore da novizio che non ha comunque ricevuto aiuti dai suoi dirigenti e che rischia di costringerlo alla stessa scelta masochista stasera). Ma egli resta sempre al suo posto e ci resterà comunque vada par di capire. In psicologia si chiama procrastinazione: atto del rinviare cose spiacevoli per evitare l’ansia di prendere decisioni sofferte. Tra troppo presto e troppo tardi non c’è che un attimo, disse la poetessa e compositrice austriaca Alma Mahler.

Intanto Palladino alla vigilia non si sbottona e lascia intatto il pathos della sorpresa, il tecnico non scioglie quindi il dubbio legato a chi difenderà la porta, l’unica indicazione è l’annuncio del recupero degli infortunati, quindi a parte Colpani, saranno tutti disponibili, anche per tentare eventualmente il super attacco con tutte le bocche di fuoco in campo, un modulo che lascia presagire un approccio molto aggressivo dei viola, purché tale piglio rimanga per tutta la gara senza cali di tensione che mandino a ramengo l’impegno profuso.

Si vedrà a breve poichè il Dday, il giorno del redde rationem, della resa dei conti, è infine giunto, la via europea infatti appare l’ultima possibilità per non sprecare un’altra stagione, persino la sfida di domenica con la Juventus, quella che per tanti anni è valsa un’intera stagione, quella così sentita da essere rimasta indelebile nella memoria di chiunque abbia vestito la maglia viola, sembra adesso impallidire dinanzi all’importanza di questo ritorno degli ottavi di Conference col Panathinaikos. Ogni procrastinazione possibile termina stasera alle 21.00, poichè, come disse il filosofo stoico romano Epitteto: la verità trionfa da sola, la menzogna ha sempre bisogno di complici.