
Bressan: "I giocatori cambino atteggiamento, ma Palladino ha delle responsabilità"
L'ex centrocampista della Fiorentina, Mauro Bressan, è intervenuto oggi a Radio FirenzeViola durante "Chi si Compra?" parlando così del momento di crisi della Fiorentina: "È un momento molto importante, perché in caso di sconfitta giovedì, la situazione non sarebbe delle migliori. Ma non pensiamo a questo, pensiamo che la Fiorentina dovrà una grande partita, soprattutto di personalità, aggressività, e deve entrare in campo mostrando cosa sa fare. Gli uomini a disposizione, secondo me, ci sono. La squadra è più forte del Panathinaikos, quindi deve dimostrarlo sul campo. La Fiorentina, anche a Napoli, ha reagito un po' nel finale, ma non ha creato nemmeno una tensione per il Napoli e non ha creato grandi occasioni. Quindi, è una Fiorentina un po' remissiva, e questa è la preoccupazione. Io sono un fan di Italiano, ma non perché è Italiano; potrebbe chiamarsi anche con un altro nome, ma per quello che ha dato alla Fiorentina, per l’identità che ha trasmesso negli anni che è stato a Firenze. Poi tanti l’hanno criticato, perché ci sta, sappiamo che a Firenze si critica tutto, però lui almeno ha dato un’impronta alla viola, e io mi aspettavo quest’anno con Palladino la stessa cosa."
Secondo lei è più responsabilità dell'allenatore che non riesce a tradurre le proprie idee di gioco, o è più una questione d'atteggiamento?
"L’atteggiamento dei ragazzi che vanno in campo deve essere sicuramente diverso. I giocatori devono avere un fuoco dentro. Anche Palladino ha delle responsabilità, perché quando hai una squadra che sta tanto tempo nella tua metà campo e non nella metà campo avversaria, non porta tanti uomini, al di là di chi gioca, ma non va ad attaccare con tanti uomini, non fa una pressione alta, vuol dire che manca anche qualcosa."
C'è un giocatore, una serie di giocatori da cui ti aspetti per la gara di domani un qualcosa di più, un qualcosa di diverso da un punto di vista di guida, anche nei momenti difficili?"
Penso a giocatori di personalità, quelli che possono trascinare gli altri. Mi vengono in mente soprattutto 3-4 nomi che possiamo fare: per me possono essere Cataldi, Gosens, Dodo e Kean. Si gioca contro il Panathinaikos, e i ragazzi hanno dimostrato che, anche non giocando benissimo in Grecia, quando hanno voluto e hanno spinto, hanno fatto due gol. Quindi devono entrare in campo con la consapevolezza di essere più forti e determinati, senza avere tensioni o pressioni particolari."
Secondo lei questo centrocampo, composto da giocatori diversi tra loro e anche tanti giocatori dopo il mercato di gennaio, è valorizzato oppure no?
"Il centrocampo e la rosa della Fiorentina sono variegati e molto forti. Secondo me, negli ultimi anni, non ricordo un numero di centrocampisti così bravi come quelli che abbiamo adesso. Poi ovviamente è compito dell'allenatore vedere le caratteristiche diverse che questi ragazzi hanno l’uno dall’altro e metterli insieme per creare l’alchimia giusta."
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