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Dalla fuga in Germania Ovest ai calci di punizione letali, la storia di Lubos KubikTUTTO mercato WEB
© foto di Federico De Luca
venerdì 7 marzo 2025, 17:57Notizie di FV
di Samuele Fontanelli
per Firenzeviola.it

Dalla fuga in Germania Ovest ai calci di punizione letali, la storia di Lubos Kubik

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Dalla fuga in Germania Ovest ai calci di punizione letali, la storia di Lubos Kubik
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7 marzo 1990, la Fiorentina di Bruno Giorgi vince 1-0 contro l'Auxerre allo stadio Renato Curi di Perugia (l'Artemio Franchi era in ristrutturazione in vista degli imminenti mondiali di Italia 90') la gara di andata dei quarti di finale di Coppa Uefa continuando il suo percorso verso la discussa doppia finale contro la Juventus. Da quattro mesi è ormai caduto il Muro di Berlino, la Germania è nel bel mezzo del suo processo di riunificazione, l'Europa si sta avviando verso il trattato di Shengen con la possibilità per tutti di spostarsi liberamente nei paesi dell'Unione e l'egemonia sovietica sull'Europa orientale è ormai al termine. La storia che vi proponiamo oggi invece è strettamente legata agli anni '80, alla divisione del mondo in due blocchi e alla difficoltà di oltrepassare la cosiddetta "cortina di ferro". È la storia di Lubos Kubik, calciatore e studente di Scienze Economiche cecoslovacco stanco di vivere in una Praga schiava del regime di Mosca. 

In un periodo in cui passare da est a ovest non era facile nemmeno per un calciatore professionista, Kubik, centrocampista dello Slavia Praga da ormai 5 anni, insieme al compagno di squadra Knoflicek, nel 1988 sfrutta una tournée dei biancorossi in Germania Ovest per espatriare. I due giocatori boemi scappano dall'albergo sede del ritiro della propria squadra chiedendo asilo politico alla Repubblica Federale Tedesca. Questo gesto fa scattare le sanzioni internazionali della Fifa che impediscono ai due di giocare. A prelevarli entrambi ci prova senza successo il Derby County che ottiene solamente il benestare affinché i due si allenino in Inghilterra. Kubik così resta inattivo in gare ufficiali per 18 mesi, fino a quando ad acquistarlo nel 1989, con una formula che prevede il divieto di rilasciare interviste su temi politici, è la Fiorentina. E torniamo così all'inizio della nostra storia, al 7 marzo 1990 e alla vittoria contro l'Auxerre in Coppa Uefa firmata da una rete di Volpecina. In quel match, così come in altri 39 in quella stagione, in campo tra le fila gigliate c'è proprio Lubos Kubik. Dopo aver battuto la formazione francese i viola vincono contro il Werder Brema in semifinale prima di perdere all'ultimo atto della competizione nel doppio confronto con la Juventus. 

L'avventura in viola di Kubik dura solo due stagioni. Se sotto il profilo del ritmo di gioco si dimostra inadatto alla Serie A,  con il suo sinistro magico il mediano ceco entra nel cuore dei tifosi gigliati. Specialista dei calci di punizione, sulle note di "Attenti al Lupo" di Lucio Dalla la Curva Fiesole intona il coro "Attenti a Lubos" ogni volta che il centrocampista boemo si appresta a calciare da fermo.  Memorabile è la sua doppietta con un gol dal dischetto e uno su punizione il 7 ottobre 1990 nel 4-0 nel derby toscano contro il Pisa. Nonostante l'appello in diretta televisiva del celebre giornalista e tifoso viola Indro Montanelli, la Fiorentina nel 1991, dopo 69 partite e 9 gol, cede Kubik al Metz. Francia e Germania, con la maglia del Norimberga, le sue successive avventure prima di tornare in patria, adesso denominata Repubblica Ceca, per giocare di nuovo con lo Slavia Praga. Infine il mediano boemo chiude la carriera addirittura negli Stati Uniti. 

E con la nazionale vi chiederete, che rapporto ha avuto dopo essere fuggito in Germania Ovest? Fermato dalla Fifa e mal visto dai compagni di rappresentativa Kubik non viene convocato con la Cecoslovacchia dal giugno del 1988 al 25 aprile del 1990 quando torna in campo con la selezione del suo paese a quasi due anni di distanza dall'ultima volta. Con la Cecoslovacchia partecipa al mondiale italiano del 1990 mentre con la Repubblica Ceca è protagonista dell'argento europeo in Inghilterra nel 1996. Insomma tra la richiesta di asilo politico alla Germania Ovest, il fine carriera negli USA e la doppia avventura in nazionale, la storia di Lubos Kubik è emblematica dei cambiamenti politici avvenuti in Europa, in modo particolare nei paesi dell'est, tra la fine degli anni 80' e l'inizio del decennio successivo.