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Kean investitura da leader della Fiorentina, il duello con Retegui e quella clausola pericolosaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 19:00Copertina
di Luciana Magistrato
per Firenzeviola.it

Kean investitura da leader della Fiorentina, il duello con Retegui e quella clausola pericolosa

E' un Moise Kean 2.0 a detta di tutti. I suoi 19 gol stagionali parlano per lui che da una stagione a zero si ritrova in corsa per la classifica marcatori. E la sfida con Mateo Retegui non può che essere uno stimolo per lui, anche se l'italo argentino ha segnato un bel solco oggi con il poker a Verona: 20 gol contro i 15 del viola, compagno di Nazionale con cui di sicuro si contenderà una maglia da titolare anche se Spalletti ha sempre detto che possono giocare insieme (chi terrebbe fuori d'altronde?).

Corsa su sé stesso
Ma la corsa di Kean è sicuramente su sé stesso che su Instagram ha sottolineato di riprendersi semplicemente il suo, quello per cui ha sempre lottato e giocato. Che non è solo il gol. Quello aiuta ed è fondamentale per un attaccante. Ma è la fiducia in sé stesso che in tanti hanno provato a scalfire anche se di mezzo ci si sono messi, come lo scorso anno, i problemi fisici.

Trascinatore e leader della Fiorentina
Quello che è importante nella Fiorentina, è la fiducia del tecnico - che ha avuto un ruolo fondamentale anche per portarlo a Firenze - e di tutto l'ambiente. Ma è soprattutto l'investitura dei compagni essere importante, il riconoscergli il ruolo di leader oltre che di trascinatore in campo. Emblematiche le parole di fagioli che lo conosce da 14 anni e che certo meglio di chiunque altro può vedere anche il cambiamento caratteriale rispetto al Kean della Juventus: "Mi ha parlato da leader, raccomandandomi che se fossi venuto a Firenze mi sarei dovuto comportare bene e tenere alla maglia". 

Clausola da alzare ma conta la volontà del giocatore
Con la testa focalizzata sulla Fiorentina, definita anche nelle interviste, "famiglia", tutto lascia pensare che Kean a Firenze si trovi veramente bene ("vado a casa contento" disse fin dall'inizio) e magari ne terrà conto anche quando le sirene dei grandi club torneranno a cantare. La clausola di 52 milioni fissata in estate e voluta proprio dal giocatore a garanzia, ora sembra improvvisamente troppo bassa.

Premier alla finestra 
Dalla Premier si sono già mossi (d'altronde si muovono per tanti giocatori italiani, figuriamoci per uno dei migliori attaccanti) e molti vorrebbero che quella clausola venisse alzata (ritoccando l'ingaggio verso l'alto) insieme all'entourage del giocatore, con il quale però non è stato ancora fissato un appuntamento. La storia d'altronde insegna che le cifre, quando un giocatore vuole andare via, contano poco. Monetizzare quanto più possibile sarebbe ovviamente un bene per la Fiorentina ma dal punto di vista tecnico sarebbe una perdita enorme a 52 o a 85 che sia. L'importante è che Kean voglia restare.