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Un mercato che certifica la voglia di provarci e completa la rivoluzione estiva. Palladino ora ha più alternative (di qualità) in mezzo al campoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
Oggi alle 10:00Copertina
di Tommaso Loreto
per Firenzeviola.it

Un mercato che certifica la voglia di provarci e completa la rivoluzione estiva. Palladino ora ha più alternative (di qualità) in mezzo al campo

Non si potrà dire che la Fiorentina non ci stia provando, e tanto bastava. Il giorno dopo la chiusura (notturna) del calciomercato le sensazioni sono più o meno le stesse dell'immediato, e per una volta vien da pensare che chi non è pienamente soddisfatto sta probabilmente coltivando aspettative al di sopra delle possibilità. Perché stavolta il club, da Commisso ai suoi dirigenti, risponde presente alle istanze del momento e dell'immediato futuro, lanciando un messaggio che sa di rincorsa alla zona europea della classifica, senza voler troppo accentuare le speranze di un piazzamento comunque migliore rispetto all'anno scorso. 

Completata la rivoluzione estiva
In primis allora andrà sottolineato il completamento di una rivoluzione nella rosa avviato in estate, con una serie di partenze a gennaio che chiudono definitivamente il ciclo triennale che ha preceduto l'arrivo di Palladino. Se gli addii difensivi di Quarta e Biraghi erano da mettere in preventivo (un po' meno quello di Kayode) come i momentanei saluti a Ikonè e Kouamè, la chance concessa a Sottil in quel di Milano arriva al termine di un periodo in cui l'esterno aveva trovato un minimo di continuità ma senza arrivare a incidere come sarebbe servito alla squadra. Resta Richardson, è vero, ma se è proprio a centrocampo che la Fiorentina voleva rifarsi il look una certa abbondanza non può che essere un aspetto positivo



Meno esterni, più centrocampisti
Già, perché adesso Palladino può davvero rivedere il suo sistema di gioco, puntando sempre meno sulle corsie esterne dove - a dire il vero - la Fiorentina ha pagato un dazio importante negli ultimi anni per via di interpreti non esattamente determinanti e facendo affidamento a una truppa di mediani che può dare nuova identità a questa squadra. L'inserimento di Ndour è ossigeno per un reparto che già aveva salutato positivamente l'arrivo di Folorunsho al posto di Bove (operazione ottima anche in termini cronologici) mentre l'arrivo di Fagioli è la dimostrazione che i 20 milioni messi a disposizione per la rincorsa a Luiz Henrique sono stati dirottati altrove. Insomma chi si aspettava gli investimenti promessi nell'ottica di un'ambizione sventolata già in estate stavolta non è rimasto deluso

Il vice-Kean e la scommessa Zaniolo
Certo, si potrà eccepire che adesso la Fiorentina ha un'unica punta di ruolo, quel Kean per il quale non è stata individuata una reale alternativa se non nell'inseguimento sul fil di lana a Mir, poi risultato vano. Ma la scommessa Zaniolo può avere un suo perché, e soprattutto rinforza una linea di trequartisti dove anche Colpani può trovare nuova fiducia accentrando il proprio raggio d'azione. Con un Beltran ormai prossimo alla metamorfosi tattica, e un Gudmundsson in ripresa, l'idea di muoversi tra il 4-3-2-1 e il 4-4-2 degli ultimi tempi è l'indirizzo principale di un mercato nel quale Pradè e Goretti hanno comunque provato a inserire qualità. E se il responso non può che darlo il campo, come sempre, resta il fatto che il tentativo di alzare l'asticella della competitività è evidente, e dopo stagioni in cui il mese di gennaio aveva spento parecchie speranze non si può che essere soddisfatti per il tentativo di rilancio di una proprietà che nell'aver tenuto alte le barricate per Comuzzo stavolta può davvero ambire a traguardi più prestigiosi. (QUI il recap completo).