COMUZZO-MARI' UN DEJA VU LONTANO DALL'AMBIZIONE
Di questo passo non possono tornare i giorni tranquilli in cui la Fiorentina veleggiava nei piani alti della classifica. Non è una considerazione tecnica, per la quale spero comunque di essere stupita perché la mia indole rimane poco ottimista, ma una sintesi dei miei sentimenti, delle emozioni legate a questo colore magnifico e alla sorti della nostra squadra. Dopo l’importante vittoria contro la Lazio non c’è verso di avere pensieri positivi con le voci che arrivano dal mercato che sta per finire e mi riferisco soprattutto all’ipotesi che Comuzzo vada al Napoli. Cerco di consolarmi dicendo che sono le solite voci che ronzano intorno ai calciatori più interessanti che abbiamo, che i nomi in entrata e uscita alla fine sono decine e decine ma spesso non ci azzeccano mai.
La mia preoccupazione nasce dal fatto che l’attuale proprietà ha già ceduto negli anni i giovani più bravi cresciuti nel proprio vivaio, quei Chiesa e Vlahovic che hanno diviso da sempre la piazza fiorentina per avere inoltre indossato la casacca bianconera. Da poco ha lasciato la nostra città anche Kayode che non ha trovato spazio, o le simpatie del Mister, tanto da trasferirsi in Premier League a cercare fortuna.
Sentire però parlare di una trattativa fra il Napoli e la Fiorentina per il cartellino di Comuzzo mi fa imbestialire perché ritengo che queste mosse facciano pensare a tutto tranne che all’ambizione e alla voglia di rinforzare la rosa. L’arrivo di Marì sarebbe già la sostituzione (32enne proveniente dall'ultima in classifica) e il reparto dei difensori centrali vive così un certo sovraffollamento, solo numerico direi ma non di qualità: Ranieri, Pongracic, Comuzzo, Marì, Valentini e Moreno. Sfido chiunque a puntare le proprie fiches sui due argentini arrivati da poco e così si capisce come l’ipotesi di cessione di Pietro mi faccia venire i brividi.
In tutto questo mi fastidia il solito motivetto “a certe cifre non si può rifiutare…se il calciatore vuole andare via” perché ai più vorrei ricordare che con “certe cifre” siamo riusciti a sostituire Chiesa con Callejon e Vlahovic con Cabral. Per Kayode, ovvero il vice Dodò, si pensa a Moreno quindi percepisco che non verrà preso un nuovo terzino destro e qualche perplessità sull'utilizzo del nuovo arrivato, in questo ruolo, continuo ad averla.
Se devo vestire i panni del ragioniere capisco come 35-40 milioni per un giovane calciatore da poco affacciato alla serie A possano invogliare a chiudere la trattativa, ma resta il rammarico di avere la sensazione, ormai consolidata negli anni, che non ci sia la volontà di crescere dal punto di vista sportivo e la paura che il gruzzoletto non venga poi reinvestito a modo fa parte della storia recente della Fiorentina. Quando poi mancano poche ore alla chiusura del mercato varrà il ritornello: non c'è stata l'occasione giusta, li accantoniamo per il mercato estivo.
Non penso di incatenarmi al Franchi per la partenza di un calciatore, mangerò e dormirò lo stesso e sarò più che felice se la società mi smentirà, sia non cedendo Comuzzo, sia reinvestendo l’ipotetica ingente entrata finanziaria nell’acquisto di giocatori forti e utili a Palladino. Se il nostro futuro, i nostri giovani più forti hanno sempre il cartellino col prezzo in bella vista capita che qualcuno poi li compri.
Senza contare il proposito di crescere le pianticelle nella nuova casa viola, quel Viola Park che doveva essere la serra che vedeva sbocciare ragazzi che dovevano consacrarsi con idee chiare, come quelle del Patron che riteneva la nuova sede, al momento dell’inaugurazione, un vanto che avrebbe trattenuto più facilmente i calciatori a Firenze salvo poi cederli lo stesso.
Non facciamo poi paragoni azzardati con l’Atalanta perché da un bel po’ di tempo a Bergamo fanno calcio a differenza di quello che succede a Firenze e i risultati si vedono.
La Signora in viola