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tmw / fiorentina / L'editoriale
Mercato con delitto (sportivo)TUTTO mercato WEB
Oggi alle 10:28L'editoriale
di Stefano Prizio
per Firenzeviola.it

Mercato con delitto (sportivo)

Iniziamo con un piccolo racconto: stavamo scrivendo d’altro, poi in quel bailamme che è il calcio mercato parlato esce lo bomba, ne avremmo dato breve conto in una riga striminzita aggiungendo che ci pareva una boutade. Invece il pezzo finisce nel cestino e si ricomincia da capo.

Il titolo viene di getto pensando alle diffuse ‘cene con delitto’ che molti ristoranti, anche in città, organizzano. Lì si tratta di giochi di società e anche qui si parla di un gioco, ma il più serio tra i giochi, e pure di una delle società più blasonate e nobili della serie A, la Fiorentina. L’indiscrezione della possibile vendita di Comuzzo al Napoli per 40 milioni scuote, indigna alcuni, convince pochi, ma non lascia alcuno indifferente. Inoltre non può non portare alla memoria di ognuno un’altra vendita sciagurata, quella di Vlahovic alla Juve  nel gennaio 2022 per 80 milioni di euro.

Aspettando fine stagione, il club viola avrebbe potuto vendere ugualmente la sua punta, poiché il serbo era vincolato da un regolare contratto, la Fiorentina avrebbe probabilmente incassato qualche milione di meno, ma forse sarebbe arrivata in Champions. Ma quell’operazione stonò soprattutto perché il club non fu in grado di prendere alcun sostituto degno del centravanti titolare, il primo attaccante degno di tal nome dopo Vlahovic è infatti Kean, giunto solo quest’anno. Qualche sanfedista potrà dire che l’attaccante serbo non ha avuto un’esperienza del tutto fulgida a Torino, esperienza che per altro sembra si concluderà presto senza ulteriori rinnovi del contratto. Ma questo non cambia il fatto che l’operazione del club viola, cioè vendere il capocannoniere del campionato a gennaio fu un delitto sportivo, anche se i dirigenti, Commisso e i loro fidi araldi lo chiamano ancora ‘ capolavoro’.  E poi si sa che  c’è sempre la scusa buona per ogni circostanza: ad esempio l’evegreen che fu il giocatore a non voler rimanere, si sa bene che gli innamorati delle proprie idee e di quelle del padrone del vapore, hanno sempre uno slogan di propaganda in tasca pronto per l’uso.

Su quella stessa falsariga è da leggere la cessione del ventenne Kayode al Brentford qualche giorno fa. E adesso tocca a Comuzzo, virgulto viola in odore di azzurro dopo diverse prove eccellenti. Intendiamoci, trattare e persino cedere qualunque calciatore in estate, momento deputato a pensare e allestire le squadre, sarebbe del tutto legittimo, anche se in qualche caso  piuttosto doloroso, ma quanto meno sarebbe digeribile. Così no: il calciomercato con delitto sportivo ci risulta indigesto, che poi: ma  la Fiorentina, club che dall’ultimo bilancio ha fatturato 200 milioni, di proprietà del secondo uomo più ricco della serie A, club che ha sbandierato urbi et orbi la propria aumentata ambizione ha veramente adesso in questo gennaio 2025 necessità di soldi? Quando invece Commisso si era detto disposto ad investire ulteriori risorse nel  mercato di riparazione. 

Sulle radio e sui social la reazione dei tifosi è stata sorpresa, a tratti sgomenta, ma come sempre accade  le opinioni sono risultate differenti, persino opposte e c’è anche chi ha manifestato la propria soddisfazione. La nota che ci sembra  più amara è un messaggio di un ascoltatore di Radiofirenzeviola il quale ha cinicamente fatto osservare: ‘fa benissimo Commisso a fare sempre così, poiché in ogni caso ai tifosi fiorentini va sempre bene tutto…’. 

E adesso, se l’operazione Comuzzo al Napoli andrà davvero in porto, per 40, 30 milioni o comunque una cifra importante, la Fiorentina si ritroverà più ricca di quattrini, forse giusti giusti quelli  che serviranno la prossima estate per operare alcuni riscatti dei molti giocatori presi in prestito. Ma più povera di sogni, ideali, programmazione ed ambizione. Insomma più povera di calcio. Comunque per le prossime ore attendiamo una parola ragionevole e rasserenante dagli States, così come è arrivata poco tempo fa per consolidare la posizione di Palladino. La speranza ha due bellissimi figli - dice Sant’Agostino - lo sdegno e il coraggio, lo sdegno per la realtà delle cose, il coraggio per cambiarle.