QUAL È LA VERA FIORENTINA? 5 GARE 4 SCONFITTE, SUONA L'ALLARME
Il Monza non aveva mai vinto in casa, arriva la Fiorentina e vince. Ciurria doveva fare il primo gol in campionato, tranquillo arrivano i viola. Bocchetti, subentrato a Nesta, voleva una squadra con la bava alla bocca e i suoi lo accontentano ma soprattutto lo fanno i suoi avversari. Non riesco a gestire la rabbia che mi fa la sconfitta patita col Monza, ultimo in classifica, perché ritengo quello che ho visto in campo una vera e propria mancanza di rispetto verso i tifosi viola. Vi è parso di vedere qualcuno arrabbiato per come si era messa la partita? Avete visto qualcuno che spronava i compagni e li esortava a dare il meglio? Avete visto sgomento al fischio finale? A me non è parso e ho avuto la sensazione, sin dall’inizio, che i ragazzi non fossero in serata, che non ci fosse mordente e che le idee fossero poche e mal gestite.
In tutto questo chiaramente il primo a doversi prendere le colpe è Palladino, che si ostina a giocare con un centrocampo a due dove i due (Adlì e Richardson) parevano messi lì per caso e con poca capacità di trovare altre soluzioni Ha schierato Gudmundsson, che è parso quasi spaesato e lo ha tolto alla fine del primo tempo avallando la teoria per la quale l’islandese stia diventando un caso. Kean viene poco aiutato ma lui stesso è poco incisivo e a volte sparisce dal campo. Questo è un bel campanello d’allarme perché è la dimostrazione che se si ferma Moise è un bel problema fare gol. La difesa ha i suoi problemi, e ribadisco giocavamo contro l’ultima del campionato non contro il Real Madrid, e gli errori costano poi cari. Se Comuzzo passa un periodo no, anche ieri sui gol non è stato impeccabile, perché non resuscitiamo Pongracic, ammesso che sia sempre fra noi?
Mi pare che ci stiamo incartando, che la Fiorentina che vediamo in queste ultime settimane sia la brutta copia di quella che ha confezionato otto vittorie di fila, che si sia rotto quell’incantesimo che portava Palladino e i suoi a navigare in acque incantate dove l’agonismo e la voglia di farsi notare era il marchio di fabbrica. Dov’è l’errore, dove abbiamo sbagliato? Abbiamo sopravvalutato quel momento e anche il reale valore del gruppo? Troppo bello prima o c’è qualcosa di serio che non va adesso? Qual è la vera Fiorentina?
A pensar male si va all’inferno ma spesso ci si azzecca, si usa dire, e i ricorrenti spifferi che parlano di malumori nello spogliatoio stanno per diventare dei monsoni se non si trova una soluzione. Il Mister ha le capacità di gestire i suoi ragazzi? Mi si accavallano un sacco di domande che mi rifrullano nella testa perché non riesco a capire come si possa fare, in poche settimane, a passare dalle stelle alle stalle.
Mi ero ripromessa di non essere eccessivamente polemica e di aspettare la fine di gennaio per vedere le mosse della società ma, dopo una sconfitta imbarazzante come quella di ieri sera, non è facile trovare qualcosa di buono da dire. Serve però che i dirigenti si facciano sentire, che parlino coi ragazzi e anche con l’allenatore, che è alla prima esperienza in una piazza come Firenze, perché sarebbe un errore macroscopico buttare via questa annata che, con le scorte dei punti fatti nel momento d’oro, ci vede ancora al sesto posto. La paura è che si torni al tran-tran anonimo degli scorsi anni, che ci si sia illusi di poter ambire a qualcosa di importante e se così non è… che qualcuno trovi la chiave per riaccendere la macchina viola.
Ribadisco che più che il fattore tecnico, che comunque è basilare, sono preoccupata per l’atteggiamento passivo e menefreghista che la squadra ha fatto vedere, per la condizione precaria di qualche calciatore, per il valore concretamente basso di altri. Il riassunto del match è l’azione del secondo gol del Monza dove un addormentato Adlì si fa beffare dalla grinta e dalla forza del giovane Maldini. Così non va ed è bene correre ai ripari.
Sui social si chiede già “la testa” del Mister, e mi pare un tantino eccessivo, però quattro sconfitte nelle ultime cinque gare sono un bel campanello d'allarme che non può passare inosservato..
La Signora in viola