LA FIORENTINA NON C'È PIÙ, È CRISI PROFONDA. SE C'È UNA SOCIETÀ VERA, È IL MOMENTO DI INTERVENIRE: BASTA CON IL CENTROCAMPO A DUE, PALLADINO SI PRENDA LE SUE RESPONSABILITÀ SENZA IMPROVVISARE. IL CLUB SI MUOVA, MALDINI COSTA 12 MILIONI...
La Fiorentina è irriconoscibile e riesce nell'impresa di perdere male contro l'ultima (ultimissima) in classifica. Un punto nelle ultime cinque partite e Palladino sembra tutto fuorché un allenatore con le idee chiare e con lo spogliatoio unito per spingere dalla stessa parte. E poi ancora con il centrocampo a due, stavolta con il vaporoso Richardson e il povero Adli, più un assetto offensivo che avrebbe dovuto mangiare il Monza capace di perdere 8 delle ultime 10 partite. Invece è il Monza che si mangia la Fiorentina, senza gambe e con poca testa, mai capace di servire Kean in modo decente, un meme alla rovescia di grande squadra. Un po' di frenesia nel finale, il rigore di Beltran. E poi? Una grande malinconia, una compressione nervosa che si spegne negli sguardi, errori in impostazione e quel reparto centrale che si sbriciola con un possesso palla orizzontale e scolastico.
Ora la società deve intervenire, anche con Palladino, chiedendogli spiegazioni e togliendogli ogni alibi aumentando la qualità a centrocampo con un colpo di mercato: da quando non c'è più Bove, l'allenatore ha cercato di riproporre un equilibrio che non c'era più, sacrificando gli esterni d'attacco in copertura e lasciando sempre più solo Kean. Abbiamo visto nel frattempo di tutto, perfino Sottil trequartista nel 3-4-2-1 (e parliamo di un giocatore che non si era mai allontanato dalla linea laterale). Il caso Gudmundsson _ ci sono altri modi per definirlo? _ ha peggiorato la situazione, ma Palladino ha mostrato tutte le sue difficoltà con il clamoroso e rischiosissimo cambio di modulo contro il Napoli, che mai era andato in crisi contro squadre con la difesa a tre: basta guardare i risultati e controllare i moduli (compresa la Lazio, che l'ha battuto due volte). E allora, perché sostenere il contrario?
Altra domanda: quali sono, fra le prime, le squadre che in Italia giocano con il centrocampo a due senza la 'copertura' di un terzo compagno capace di fare le diagonali difensive? Forse l'Atalanta, ma ha Ederson e de Roon...
Che brutta partita, quella contro il Monza. Il primo tempo è stato un pessimo show, marcature a uomo e gioco speculativo da entrambe le parti. Rischiosa la scelta di far giocare subito Richardson in una partita così muscolare e anche Gudmundsson si è fatto notare soprattutto per un destro alto e le palle perse. In una parola: irriconoscibile e sostituito dopo 45 minuti da Beltran. Kean marcato bene da Pablo Marì (proprio lui) e solo un brivido viola per un rigore concesso (e poi revocato) per un fallo su Sottil, che in effetti va a cercare la schiena di Pablo Mari mentre è in volo. La prima volta che il Monza ha cercato la profondità ha anche trovato il gol, mettendo in vetrina la parziale blindatura della difesa viola. Oltretrutto Maldini, che sembra quasi un centravanti visto gli spazi di cui gode, si avvicina al raddoppio cercando spazio centrale esattamente come era riuscito nelle ultime partite alla Juve e al Napoli. Possibile che il passato non insegni mai?
Nel secondo tempo c'è Beltran per l'invisibile Gud, ma il Monza raddoppia per un'altra dormita difensiva che Maldini capitalizza in pratica senza marcatura. Palladino aggiunge la frenesia di Parisi e Ikone (fuori Colpani e Gosens). Folorunsho nel frattempo è entrato per l'ultra invisibile Richardson e sorprende vederlo fare il mediano. Mah. Il rigore di Beltran accorcia le distanze, poi un po' di caos finale (ma è il Monza che si avvicina al terzo gol con Djuric). Insomma, una partita che lascia moltissimi dubbi e la sensazione che il giocattolo sia incrinato. E' in questi casi che servirebbero dirigenti preparati.
Nota a margine, perché sabato scorso dopo due anni la Fiorentina ha riattivato la conferenza stampa dell'allenatore nell'imminenza di una gara di campionato. La blindatura era stata decisa in tempi evidentemente più ruvidi di questi, con la probabile idea di rendere comoda l'esposizione dei pensieri snobbando i media non aziendali in nome dell'autoproduzione delle 'notizie vere'. Il club viola si è a lungo distinto per questa scelta fra tutte le squadre di serie A, fino a quando una modifica dello stile ha portato alla ricerca di un nuovo rapporto con i media, definiamolo così. Una coincidenza che questo sia successo in tempi non esattamente felici sul campo? In momenti di difficoltà meglio diventare collaborativi, anziché distanti? In ogni caso, in tempi grami è stata rigenerata una consuetudine che per gli altri club è sempre stata normale: come diceva Paulo Sousa, i periodi di crisi possono servire per trovare nuove opportunità e anche per migliorare la propria qualità, in campo e fuori.
Il gennaio viola ha in cantiere altri due appuntamenti, domenica 19 all'ora di pranzo contro il Torino e il 26 in trasferta in casa della Lazio (20.45). Il Genoa arriverà a Firenze quando il mercato sarà chiuso, in tempo per un bilancio delle operazioni che sulla carta dovrebbe essere distante da quello_ pieno di rimpianti _ di un anno fa. Commisso si ricorderà la promessa di 'fare uno sforzo', nel caso ci siano le condizioni. Non sembra in effetti molto il caso di sottilizzare sulle condizioni, se Palladino vorrà insistere con questo assetto... PS: Maldini ha una clausola rescissoria di 12 milioni, qualcuno ci ha pensato? Certo che contro la Fiorentina sembrava Van Basten, a quel prezzo sarebbe regalato.