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Barillà a RBN: “Il paradosso di Motta. Zirkzee dipende da Vlahovic. Arbitri e Var? Lamentele a convenienza”
ieri alle 10:20Podcast
di Quintiliano Giampietro
per Bianconeranews.it

Barillà a RBN: “Il paradosso di Motta. Zirkzee dipende da Vlahovic. Arbitri e Var? Lamentele a convenienza”

rbn
Antonio Barillà (La Stampa) ospite a "Fuori di Juve"
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Continua l'allarme infortuni in casa Juve. Stagione finita per Cabal, complice la rottura del crociato anteriore del ginocchio sinistro con la Nazionale colombiana. Sempre più necessario il ritorno sul mercato, Skriniar resta uno dei nomi in pole position, ma occhio anche all'altro slovacco Hancko. Da capire anche l'ipotesi di ingaggiare un vice Vlahovic, salgono le quotazioni di Zirkzee e restano rimpianti per la cessione di Kean alla Fiorentina. Intanto dibattito aperto anche sul lavoro di Motta. In ESCLUSIVA a Fuori di Juve Antonio Barillà. Il giornalista de La Stampa ha detto la sua anche sulle polemiche legate ad arbitri e Var.

L'infortunio di Cabal aumenta i problemi per la difesa bianconera. Una maledizione, dice Barillà: “Purtroppo sì. L'infortunio avviene in un reparto già funestato da quello di Bremer. Cabal oltre ad essere un terzino, poteva essere un'alternativa al centro per permettere a Gatti e Kalulu di rifiatare. Quindi problema doppio. Quanto accaduto incentiverà ancora di più la Juve a tornare sul mercato nella sessione di gennaio. Questo alimenta il rimpianto per la cessione di Rugani, lo avevo avuto anche a caldo. Parliamo di un giocatore legato alla causa bianconera, sempre pronto quando veniva chiamato in causa”. Sei squadre racchiuse in soli due punti in campionato. Il pensiero di Barillà: “Nell'era dei tre punti non c'era mai stato un numero così elevato di squadre racchiuse in questo pochissimo spazio. Significa che nessuno è stato in grado di costruire un gruppo in grado di dominare in modo netto il campionato. Io però mi prendo il bello, vale a dire l'incertezza che alimenta i sogni di più squadre. Sotto questo aspetto, attenzione all'Atalanta. I nerazzurri valorizzano i giocatori, cedono campioni e mantengono comunque alto il livello. Il segreto di queste piazze poi è la mancanza di pressioni: a Bergamo se arrivi secondo non ti dicono niente”.

Nel podcast l'intervento integrale