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Pellegri: "Da giovane non lavoravo bene. Tornassi indietro non andrei al Milan"
Pietro Pellegri è uno di quelli che in tanti nel mondo del calcio hanno definito predestinato forse un po' troppo presto, probabilmente perché debuttò a 15 anni e 280 giorni in Serie A, segnando una doppietta quando ne aveva 16. Nell'intervista rilasciata a La Repubblica, l'attaccante ha ripercorso gli ultimi anni della sua carriera: "Ho giocato poco per problemi fisici e poi in Francia non mi ero trovato benissimo. Ho subìto due operazioni al Monaco: una per la pubalgia, una all’adduttore sinistro. Porto le cicatrici, ma non mi fanno male quanto l’etichetta di essere sempre infortunato. La verità è che da giovane non lavoravo bene, non sapevo gestirmi, ero in un momento di crescita. Da quasi due anni sto benissimo e si vede".
Dopo il Monaco andò al Milan, rifarebbe quella scelta?
"Sinceramente, già allora non ero convintissimo. Volevo tornare in Italia ma preferivo un’altra squadra. Al Milan ho comunque portato avanti il mio percorso di formazione: ero nello spogliatoio con Ibrahimovic e Giroud, ho imparato tanto su come allenarmi in modo professionale. Ho una cartella piena di insegnamenti e di esperienze. Tornassi indietro, però, non rifarei quella scelta".
Camarda è diventato il più giovane esordiente di sempre. Si sente di dargli un consiglio?
"Ho visto la sua gara da titolare col Cagliari, è un giocatore di grande prospettiva, ha qualità. Gli direi di divertirsi e ascoltare le persone che gli vogliono bene. Saranno le più sincere con lui".
Dopo il Monaco andò al Milan, rifarebbe quella scelta?
"Sinceramente, già allora non ero convintissimo. Volevo tornare in Italia ma preferivo un’altra squadra. Al Milan ho comunque portato avanti il mio percorso di formazione: ero nello spogliatoio con Ibrahimovic e Giroud, ho imparato tanto su come allenarmi in modo professionale. Ho una cartella piena di insegnamenti e di esperienze. Tornassi indietro, però, non rifarei quella scelta".
Camarda è diventato il più giovane esordiente di sempre. Si sente di dargli un consiglio?
"Ho visto la sua gara da titolare col Cagliari, è un giocatore di grande prospettiva, ha qualità. Gli direi di divertirsi e ascoltare le persone che gli vogliono bene. Saranno le più sincere con lui".
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