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Cristiano Ronaldo batte Pelé e si offre alla Juventus per allungare il contratto: ecco a sorpresa cosa la Juve ha in mente. E quest’estate c’è il rischio di salutare De Ligt: corsa per salvare l’olandese

Cristiano Ronaldo batte Pelé e si offre alla Juventus per allungare il contratto: ecco a sorpresa cosa la Juve ha in mente. E quest’estate c’è il rischio di salutare De Ligt: corsa per salvare l’olandeseTUTTO mercato WEB
mercoledì 3 marzo 2021, 08:00Editoriale
di Tancredi Palmeri

Il secondo tempo della Juventus contro lo Spezia è stata la frazione migliore dei bianconeri in questo 2021, ma se il presente è un’incognita legata al ritorno contro il Porto, al recupero con il Napoli e al capire se è possibile ancora giocarsi lo scudetto; il futuro invece è preoccupante per la situazione economica. Preoccupante per tutti, ma ancora di più per la Juve, che incassava più di tutti, e adesso in proporzione perde più di tutti, ma con un monte stipendi da onorare che non si abbassa ancora a sufficienza per quella che è la crisi, e dunque l’impegno è più difficile e gravoso degli altri.
Bisognerà inventarsi qualcosa, e bisognerà capire cosa si vuole dal futuro, e come, visto che già la scelta su Pirlo è stata orientata al risparmio.
Il primo nodo si chiama Cristiano Ronaldo.
Che intanto nella notte contro lo Spezia dopo 47 anni ha battuto il record di Pelé: 768 gol in partite ufficiali, O Rei si era fermato a 767 (che salgono a 1281 con i gol in partite non ufficiali, includendo calcio giovanile e amichevoli). E’ un record pazzesco, epocale, e basti pensare che mai era durato tanto a lungo, visto che precedentemente lo aveva detenuto Puskas per 12 anni, e prima di lui Bican per 7 anni, e prima ancora Friedenriech per 20 anni.
Il record dei record, che peraltro non lo fa comunque stare tranquillo, visto che 27 gol più giù sta già arrivando Messi. Per questo, e non solo, Cristiano Ronaldo a ritirarsi ancora non ci pensa nemmeno, e neanche ad andare a svernare in campionati minori, perché vorrebbe scalare anche la classifica dei trofei all-time che lo vede a 29 titoli e che è guidata da Dani Alves con 37 trofei.
Per questo e per altro Cristiano Ronaldo vorrebbe rimanere alla Juve un altro anno oltre al contratto che scade nel 2022, quattro mesi prima del Mondiale novembrino del 2022.
I soliti ben informati assicuravano che la Juve aveva il progetto di vendere Cristiano se non dopo un anno di contratto, quantomeno sicuramente dopo due. Niente di tutto questo. E anche alla fine di quest’anno, il terzo, la Juventus non vorrebbe separarsi. Anche se sarebbe l’ultima occasione per incassare dalla cessione di Cristiano, e ci si potrebbe sgravare dello stipendio da 60 milioni lordi.


Ma in verità la volontà di separarsi da parte della società non c’è. Anche perché comunque in questo momento non c’è società competitiva al mondo che offrirebbe i 31 milioni netti che guadagna Cristiano. E nemmeno una ventina. Forse, se abbassasse le pretese, spunterebbero tre-quattro proposte interessanti, ma per ora da parte del portoghese non c’è alcuna intenzione.
E anzi, Cristiano e il suo entourage hanno chiesto alla Juventus di allungare un anno in più il contratto.
La risposta ancora non c’è stata: né sì, né no. La Juve nicchia, perché non sa se può permetterselo e se lo sforzo vale la pena. Vuole capire il livello a cui sarà tra un anno e mezzo, e se sarà un livello meritevole di 60 milioni all’anno.
Ma intanto nella nota agli azionisti la Juventus ha fatto sapere che non si esclude per ora la cessione a fine anno di un campione se la situazione finanziaria volgesse al peggio.
E il maggiore indicato, se ci fosse la necessità, ma solo se ci fosse davvero, è Matthijs de Ligt. Che dal 2022 ha una clausola rescissoria da 150 milioni, si vocifera che ne abbia una nel 2021 del valore di 131 milioni (con i contratti di Raiola non si può mai essere certi dei dettagli) ma che ovviamente è l’unico calciatore che eventualmente potrebbe portare in cassa almeno 100 milioni - non che li valga attualmente, e non che ci sia qualcuno al momento che abbia paventato una offerta simile, ma come potenzialità è l’unico che potrebbe fare immaginare un incasso simile.
E’ l’ultima delle risorse, e quella a cui non si vorrebbe ricorrere. Ma le incognite sul futuro sono tante, e la stagione di Pirlo aiuterà a capire qual è il cratere della perdita.

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