Fabregas a Como, mes que un allenatore. All'Inter con Nico Paz solo chiacchiere

Nonostante la classifica dica che non sia ancora fuori pericolo per quanto riguarda la zona retrocessione, che calcolatrice alla mano dista comunque solo 5 punti, il lavoro di Cesc Fabregas alla guida del neopromosso Como ha ricevuto plurimi apprezzamenti negli ultimi mesi, venendo elogiato soprattutto sotto l'aspetto della qualità di gioco che ha saputo garantire ai lariani.

Certo, alle sue spalle c'è anche una disponibilità economica quasi sconfinata - almeno per i parametri medi della Serie A - garantita dalla proprietà più ricca per distacco nel calcio italiano, quella dei fratelli Hartono che ha permesso di spendere 100 milioni tra mercato estivo e invernale, ma ci vuole anche la capacità di farli fruttare, gli investimenti. E in questo senso la storia del calcio, anche recente, è piena di esempi che viaggiano in direzione contraria.

Il primo obiettivo di Fabregas sarà intanto quello di garantire la salvezza al Como prima possibile, così da poter studiare anche le mosse future all'interno di una società in cui è più che un semplice allenatore. Mes que un entrenador, per scimmiottare quel Barça in cui ha giocato passando alla storia come falso nove. Ecco, Fabregas ha l'innovazione nel sangue e nel suo curriculum, anche da calciatore. Proprio questa sua attitudine alla scoperta, e una certa ambizione di fondo, non possono però lasciare tranquillo in assoluto il Como. C'è per esempio chi ipotizza sognando di un doppio approdo dal lago all'Inter, con Nico Paz sotto braccio: oggi sembrano più speculazioni che altro. "Pensare Fabregas fuori dal Como già nel prossimo periodo è abbastanza inverosimile", ha detto qualche tempo fa il ds Ludi. Ma se si va un po' più in là?

Percentuale di permanenza: 90%