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La UEFA toglie la finale di Champions a Milano, la FIGC ci prova con Roma: le ultime
Arrivano conferme circa le intenzioni della FIGC di provare a dirottare la finale di Champions League del 2027 su Roma, dopo la revoca dell'assegnazione a Milano. Nel pomeriggio, difatti, la UEFA ha ufficializzato con un comunicato stampa la decisione di annullare la destinazione milanese per l'ultimo atto della competizione: "Mancano garanzie da parte del Comune di Milano", si legge.
La scelta, con tutta evidenza, si lega alla riapertura di Inter e Milan circa la possibilità di costruire un nuovo stadio nell'area di San Siro. Una soluzione nell'aria da tempo e pressoché obbligata: sfumata in via definitiva l'ipotesi di ristrutturazione proposta da WeBuild, a oggi gli scenari sul Meazza sono troppo vaghi per poter dare garanzie circa un impegno di lungo corso ed è questa oggettiva incertezza che il Comune ha rappresentato nella missiva inviata alla Federcalcio nei giorni scorsi.
Secondo quanto riferito da LaPresse, la FIGC lavorerà proprio all'eventuale destinazione romana. Il nuovo processo decisionale aperto dalla UEFA si concluderà per maggio/giugno 2025: la finale può essere assegnata a qualsiasi altra nazione e l'Italia non ha alcun diritto al "trasloco" nella Capitale, ma l'obiettivo è di convincere Nyon a dare fiducia al nostro Paese. Anche perché Milano aveva vinto come candidatura "unica": quella del capoluogo meneghino e di Budapest erano le sole due proposte arrivate sul tavolo UEFA, che aveva assegnato il 2026 alla capitale ungherese e l'anno successivo, con asterisco, alla città della Madonnina. Sport e Salute - la società che gestisce lo stadio Olimpico - avrebbe già dato disponibilità, forte anche dell'esperienza maturata con la finale di Champions del 2009 e la fase a gironi di Euro 2020, europeo itinerante post covid giocato nel 2021.
La scelta, con tutta evidenza, si lega alla riapertura di Inter e Milan circa la possibilità di costruire un nuovo stadio nell'area di San Siro. Una soluzione nell'aria da tempo e pressoché obbligata: sfumata in via definitiva l'ipotesi di ristrutturazione proposta da WeBuild, a oggi gli scenari sul Meazza sono troppo vaghi per poter dare garanzie circa un impegno di lungo corso ed è questa oggettiva incertezza che il Comune ha rappresentato nella missiva inviata alla Federcalcio nei giorni scorsi.
Secondo quanto riferito da LaPresse, la FIGC lavorerà proprio all'eventuale destinazione romana. Il nuovo processo decisionale aperto dalla UEFA si concluderà per maggio/giugno 2025: la finale può essere assegnata a qualsiasi altra nazione e l'Italia non ha alcun diritto al "trasloco" nella Capitale, ma l'obiettivo è di convincere Nyon a dare fiducia al nostro Paese. Anche perché Milano aveva vinto come candidatura "unica": quella del capoluogo meneghino e di Budapest erano le sole due proposte arrivate sul tavolo UEFA, che aveva assegnato il 2026 alla capitale ungherese e l'anno successivo, con asterisco, alla città della Madonnina. Sport e Salute - la società che gestisce lo stadio Olimpico - avrebbe già dato disponibilità, forte anche dell'esperienza maturata con la finale di Champions del 2009 e la fase a gironi di Euro 2020, europeo itinerante post covid giocato nel 2021.
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