Inter, un calo psico-fisico è più che normale. Ora occorre ricaricare le pile in vista del "febbraio terribile" che attende i nerazzurri
Una piccola frenata ci sta. E non deve allarmare più di tanto né lo staff tecnico-dirigenziale né, tantomeno, i tifosi nerazzurri.
Inter in evidente calo dopo la Supercoppa
L’Inter, dopo il secco e convincente 2-0 inflitto all’Atalanta nella semifinale di Supercoppa, ha offerto delle prestazioni in progressivo calo. La finale di Supercoppa contro il Milan a Riad, contraddistinta da un’ottima prestazione fino alla rete del 2-0 siglata da Taremi, aveva lasciato intravedere una squadra determinata, autorevole e ben consapevole della sua forza tecnica e mentale. Poi, però, nella ripresa è successo qualcosa. Probabilmente il doppio vantaggio ha reso fin troppo sicuri di sé Barella e compagni, che hanno peccato di superficialità e, complice anche il ritorno prepotente dei rossoneri, hanno lasciato spazio all’inattesa rimonta del Milan. L’undici di Conceicao ha messo in mostra, soprattutto in occasione del secondo e del terzo gol (rispettivamente di Pulisic e di Abraham), qualche falla nella retroguardia del Biscione, fino a quel momento solida e ben sincronizzata.
Col Venezia prestazione poco convincente
La sconfitta di Supercoppa potrebbe aver lasciato qualche strascico psicologico nel gruppo. Contro il Venezia al Penzo, alla ripresa del campionato, l’Inter – seppur con l’attenuante dell’assenza di Calhanoglu, elemento chiave del gioco e delle geometrie nerazzurre – non ha entusiasmato, vincendo di misura ma rischiando, soprattutto nella ripresa, di essere rimontata dagli arancioneroverdi. Potrebbe essersi trattato anche di un calo fisico: di ritorno dalla lunga trasferta araba e dopo aver speso tante energie nelle due gare di Supercoppa, le pile di Lautaro Martinez e compagni potevano – legittimamente – essere un po’ scariche.
Il 2-2 contro il Bologna non è da buttare via
La gara col Bologna presentava difficoltà ancora maggiori: quella di Italiano è una compagine ormai matura e attrezzata per giocarsela alla pari su qualsiasi campo e contro qualsiasi avversario. Ed era atleticamente più fresca dei Campioni d’Italia. Il 2-2 finale, alla luce delle tante assenze in casa interista e della prestazione brillante e dell’atteggiamento propositivo dei felsinei, va certamente accolto come un piccolo passo indietro, ma non deve e non può preoccupare più di tanto. Ora piano piano Simone Inzaghi recupererà gli infortunati e, a febbraio, ad attenderlo ci sarà un ciclo di partite estremamente impegnative. Sarà proprio tra febbraio e marzo che si capirà definitivamente che piega prenderà la stagione dell’Inter. Tanto in Italia quanto in Europa.