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Real, da Valencia un messaggio (anche) alla Champions League: la (buona) stella della Casablanca si è riaccesaTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
sabato 4 gennaio 2025, 14:17Champions Insights
di Matteo Bordiga
per Tuttochampions.it

Real, da Valencia un messaggio (anche) alla Champions League: la (buona) stella della Casablanca si è riaccesa

Una partita che sfugge a ogni logica. Come molte delle gare del Real Madrid, d’altronde.

A Valencia una vittoria tanto rocambolesca quanto fortemente voluta

I Blancos hanno ottenuto una vittoria di straordinaria importanza in casa del Valencia, che a sua volta ha mancato un’occasione incredibile per fare uno sgambetto ai Campioni di Spagna. Ma ciò che stupisce, ancora una volta, sono le modalità con le quali gli uomini di Ancelotti sono riusciti ad aggiudicarsi i tre punti. In una situazione al limite dell’impossibile, contro un avversario tonico e motivato, in dieci contro undici e sotto nel punteggio fino a cinque minuti dal novantesimo.

E questo è anche un messaggio in ottica Champions League: le Merengues ci sono, hanno ritrovato la loro proverbiale vis pugnandi e, di riffa o di raffa, ottengono sempre ciò che vogliono. Il che, in questo momento, equivale alla vetta provvisoria della classifica nella Liga spagnola, in attesa del risultato dell’Atletico Madrid.

Primo tempo appannaggio del Valencia. Real, soliti "buchi" difensivi

Al Mestalla il match è stato vivo e aperto per novanta minuti e oltre. Ottimo il primo tempo dei padroni di casa, meritatamente in vantaggio grazie a Hugo Duro (al suo quarto centro personale contro il Real) e vicini al gol in almeno altre due circostanze (provvidenziali gli interventi salva-risultato del solito, monumentale Courtois). Anche i madridisti si sono fatti pericolosi, soprattutto con le conclusioni da fuori area di un ispirato Valverde, ma hanno dato la – consueta – sensazione di fragilità difensiva che ha contraddistinto tutta la prima parte della loro stagione. In particolare le combinazioni rapide palla a terra e le imbucate in profondità mettono a soqquadro la retroguardia di Ancelotti, che non a caso concede a qualsiasi avversario una media di almeno tre-quattro palle gol nitide a partita.

Ripresa d'assalto della Casablanca

Nella ripresa è venuta fuori la personalità della Casablanca. Il Valencia è stato chiuso nella propria metà campo da Bellingham e compagni e non è più riuscito a ripartire con la continuità e con la pericolosità del primo tempo. Ma, dopo il rigore (per la verità piuttosto discutibile) sbagliato da Bellingham e dopo il gol annullato a Mbappé per fuorigioco, un episodio sembrava aver indirizzato definitivamente la gara: l’espulsione – sacrosanta – di Vinicius per un ingenuo fallo di reazione. A un quarto d’ora dalla fine e in dieci contro undici sembrava finita per il Real. E invece i madridisti non si sono arresi, continuando a spingere con la forza d’urto di un attacco depotenziato ma comunque sempre micidiale, e hanno trovato il pareggio col pregevole gol del totem Modric all’85’.

Nel convulso finale la buona sorte strizza l'occhio ad Ancelotti

Quello che è successo dopo ha a che vedere con la tenacia feroce e irriducibile del Real e… con la buona sorte, che al 95’ ha servito su un piatto d’argento a Bellingham il pallone dell’insperato 2-1. Inconcepibile l’errore dei difensori valenciani, che hanno lanciato l’inglese davanti al portiere con un doppio retropassaggio scellerato. E poi la dea bendata, al 99’, ha mandato la straordinaria conclusione di sinistro di Luis Rioja a stamparsi contro il palo interno, a Courtois strabattuto.

Alla fine Ancelotti festeggia e il Valencia piange amare lacrime sul latte versato. Difficilmente alla squadra di Corberán capiterà un’altra occasione così ghiotta di compiere l’impresa contro il Real.