È ufficiale, la Dea sa anche farsi "brutta"... La sudatissima vittoria sull'Empoli certifica che l'Atalanta è ormai una grande squadra
Un altro segnale. Netto, forte e chiaro.
La Dea ora sa colpire anche quando non brilla
Il successo dell’Atalanta con l’Empoli per 3-2, giunto al termine di una gara complicatissima e tutt’altro che scontata, è l’ennesima dimostrazione che la Dea si è definitivamente trasformata: anche quando non è bella, infatti, sa essere letale. Anche quando gli avversari le “incartano” per bene la partita riesce a tirare fuori le soluzioni vincenti grazie ai suoi collaudatissimi principi di gioco, ma anche attraverso i colpi di classe dei suoi interpreti, ormai top player a tutti gli effetti.
Con l'Empoli approccio troppo molle
Con l’Empoli al Gewiss Stadium, per la verità, l’approccio dei bergamaschi non è stato dei migliori. Forse Lookman e compagni hanno pensato che sarebbe stato facile piegare la resistenza dei toscani, forse semplicemente sono scesi in campo senza il consueto “sacro fuoco”. Sta di fatto che gli uomini di D’Aversa, ben organizzati e tutt’altro che rinunciatari, hanno quasi subito sbloccato il match con un gol, quello di Lorenzo Colombo, sul quale gli orobici hanno enormi responsabilità: non si può infatti incassare lo svantaggio facendosi trovare del tutto impreparati su una rimessa laterale avversaria, con la retroguardia palesemente distratta e mal posizionata.
Dopo lo svantaggio è venuta fuori la vera Atalanta
Poi però è venuta fuori la vera Atalanta, che ha ritrovato rabbia, determinazione e, di conseguenza, gioco. L’uno-due De Ketelaere-Lookman sembrava avere steso gli ospiti, che però all’inizio del secondo tempo hanno trovato la forza per riportarsi sul 2-2 col rigore trasformato da Esposito.
Coi toscani in controllo è servita una prodezza individuale per trovare il 3-2
A quel punto la partita si è fatta spigolosa, con i toscani compatti a difesa del pareggio e gli uomini di Gasperini in evidente difficoltà nello scardinare il muro empolese. Ci è voluta – appunto – una giocata sontuosa dell’ispiratissimo De Ketelaere per venire a capo di una sfida che si era avvitata su sé stessa, anche (anzi, soprattutto) per merito di un Empoli sprovvisto di fuoriclasse, ma estremamente diligente dal punto di vista tattico e fisicamente brillante.
Ma Gasperini festeggia "la salvezza"...
Il discorso è sempre lo stesso: se adesso l’Atalanta riesce a vincere anche queste partite, la sua candidatura per lo scudetto è quanto mai seria e credibile. Anche se Gasperini – parole sue – il Natale lo festeggia coi 40 punti “che vogliono dire salvezza”…