L'Inter si sbarazza in scioltezza dell'Udinese: i nerazzurri hanno due squadre e possono ambire alla finale di Champions
Una vittoria in panciolle ottenuta schierando, praticamente, la seconda squadra dell’Inter.
L'Inter ha di gran lunga la rosa più competitiva della serie A
Il limpido successo in Coppa Italia contro l’Udinese al Meazza certifica ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, che quella nerazzurra è di gran lunga la squadra più competitiva e più attrezzata della serie A. Simone Inzaghi ha fatto riposare almeno otto-nove titolari contro una formazione, come quella dei friulani, che invece non era poi tanto distante dall’undici-tipo impiegato in campionato.
Con i friulani una serata tranquilla
La partita è scivolata via senza troppe insidie per la Beneamata, che ha contenuto senza fatica l’intraprendenza di un’Udinese che ha provato a partire col piede premuto sull’acceleratore. Le reti di Arnautovic e Asllani (quest’ultima particolarmente rocambolesca, direttamente da calcio d’angolo) hanno messo in cassaforte il risultato già nel primo tempo. La ripresa è stata, alla fine dei conti, pura accademia.
La finale di Champions League è un obiettivo raggiungibile
Ora il focus torna sul campionato. E, ovviamente, sulla Champions League. Nella massima competizione continentale l’undici di Inzaghi, mai come quest’anno, ha l’opportunità di arrivare fino in fondo. La completezza della rosa, la qualità dei ricambi e l’autoconsapevolezza che il gruppo ha maturato in questi ultimi anni dicono chiaramente che la finale di Monaco di Baviera è un obiettivo raggiungibile. Anche perché a livello internazionale il Biscione ha fin qui messo in mostra una straordinaria solidità difensiva (un solo gol incassato nella fase-campionato della Champions League), requisito fondamentale per reggere l’urto delle sfide contro le altre corazzate d’Europa.
In Europa resta da migliorare la fase offensiva
Resta da migliorare, contro i top-team (vedi le partite con Arsenal e Bayer Leverkusen), la fase offensiva: l’atteggiamento dei nerazzurri, in alcune gare, è stato fin troppo speculativo. E in Champions League scegliere di non osare, tenendo un baricentro troppo basso, è un errore che alla lunga può rivelarsi fatale.