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La Dea si rifà il... Lookman! Gli orobici ci credono più del Milan e alla fine vincono con meritoTUTTO mercato WEB
© foto di www.imagephotoagency.it
venerdì 6 dicembre 2024, 23:15Champions Insights
di Matteo Bordiga
per Tuttochampions.it

La Dea si rifà il... Lookman! Gli orobici ci credono più del Milan e alla fine vincono con merito

Alla fine ha prevalso chi ci ha creduto di più.

L'Atalanta alla lunga ha meritato la vittoria

Nella sfida dal sapore di Champions League (e anche di… scudetto, soprattutto dal punto di vista della Dea) tra Atalanta e Milan i bergamaschi si sono imposti di misura, ma meritatamente. Sono stati loro infatti, quando a un certo punto nel corso della ripresa la partita sembrava essersi “addormentata”, a cercare lo strappo decisivo per centrare i tre punti, serrando i tempi e provando a cingere il Milan d’assedio. Il premio è arrivato su calcio da fermo (così come in occasione del momentaneo vantaggio di De Ketelaere), grazie a una correzione di testa di Ademola Lookman sul secondo palo che ha trovato Maignan un po’ incerto e, forse, fuori posizione.

Il primo tempo è stato certamente più spettacolare del secondo. L’Atalanta ha iniziato spingendo sull’acceleratore e trovando subito il gol, tessendo le sue consuete trame con i continui interscambi tra i giocatori, le triangolazioni di prima e lo sfruttamento delle fasce (in particolare con Bellanova) per scardinare la retroguardia rossonera. Da segnalare un De Ketelaere ispiratissimo e autore di alcuni filtranti illuminanti e geniali.

Il Milan cercava di stanare la Dea

Il Milan dava la sensazione di giocare al gatto col topo. I ragazzi di Fonseca cercavano di stanare la Dea, concedendole il primo palleggio per poi, una volta recuperata la sfera, tentare di prenderla d’infilata specialmente sulla catena di sinistra. Esattamente com’è successo in occasione del pareggio di Morata, imbeccato col contagiri da un Leao che si era involato tutto solo in profondità sulla fascia mancina. Nonostante una leggera predominanza territoriale dei padroni di casa, vicini al gol anche con Pasalic e con Bellanova, la prima frazione si è conclusa sull’1-1 e all’insegna dell’equilibrio. Equilibrio che è diventato totale e dominante nella ripresa, con i ritmi che sono calati e con le squadre che a lungo si sono alternate nella gestione del pallone, senza però mai incidere nella trequarti avversaria.

Decisivo lo "sprint" degli orobici nel finale

Forse ai rossoneri il pareggio, in fondo in fondo, non andava così male. La sensazione era che un punto a Bergamo potesse essere accettato di buon grado dal Diavolo. Ma l’Atalanta era di diverso avviso: negli ultimi dieci minuti di gara, complici anche i cambi (dentro, in particolare, Samardzic e Retegui), gli orobici hanno ritrovato gamba e spinta, e hanno imposto alla sfida - apparentemente atrofizzata - un chiaro cambio di ritmo. E allora prima Lookman ha costretto Maignan al miracolo e poi - dai e dai - su azione da corner è arrivato il raddoppio dello stesso inglese naturalizzato nigeriano.

Fonseca a meno 12 da Gasperini 

Nel finale il Milan, forse troppo prudente in tutto il secondo tempo, non ne aveva più e Retegui si è fatto ipnotizzare da Maignan mancando clamorosamente il 3-1. Ma a quel punto i giochi erano fatti: la Dea è sempre più autorevolmente in lotta per conquistare il tricolore, mentre il Milan viene ricacciato addirittura a meno 12 punti dai nerazzurri del Gasp.