Juve, un punto al Villa Park non è da buttare. Ma a forza di 0-0 difficilmente i bianconeri impensieriranno le corazzate europee
Il risultato più logico e “telefonato”.
Uno 0-0 figlio di una logica stringente
Chi aveva pronosticato uno 0-0 tra Aston Villa e Juventus è stato facile profeta. C’erano tutti i presupposti, nell’impegno di Champions League dei bianconeri in terra d’Inghilterra, affinché venisse fuori il punteggio “a occhiali”. Sia le caratteristiche dell’Aston Villa, squadra compatta e abilissima soprattutto nelle ripartenze attraverso cui innesca i suoi velocisti dell’attacco, che quelle della Juventus incerottata e priva di Dusan Vlahovic suggerivano che vedere dei gol al Villa Park non sarebbe stato facile.
Juve, manca incisività in fase di finalizzazione
Unai Emery non è un alfiere del calcio champagne, ma un tecnico pragmatico attento innanzitutto alla fase difensiva. E Thiago Motta, nell’ultimo periodo (vedi trasferta di San Siro col Milan), ha dimostrato di prediligere una Juventus coesa ed equilibrata. Il che non vuol dire necessariamente una Vecchia Signora con baricentro basso e scarsa attitudine alla fase offensiva: i bianconeri manovrano e tessono le loro trame cercando, con l’ausilio degli esterni tecnici e guizzanti, di creare pericoli dalle parti del portiere avversario. Ma, e non da ieri sera, mancano di concretezza e di peso specifico nella finalizzazione della mole di gioco costruita.
Conceicao e McGinn a un passo dal gol... e poco altro
A Birmingham si è vista una partita tutto sommato accettabile, anche se ben lungi dal poter essere definita divertente. Il tema tattico è stato quello atteso: possesso palla prevalentemente juventino e tentativi inglesi di prendere d’infilata la difesa di Motta sfruttando il campo in ampiezza e tramite le verticalizzazioni rasoterra per gli attaccanti. Poche le occasioni da gol, ma nella ripresa sia i padroni di casa che i bianconeri hanno avuto la chance monumentale di passare in vantaggio: portentoso Emiliano Martinez sul colpo di testa di Conceicao (se ne parla poco, ma l’estremo difensore argentino è realmente uno dei primissimi portieri al mondo), abile Locatelli a respingere la conclusione ravvicinata di McGinn a Di Gregorio (forse) battuto.
Prossima tappa il convalescente City di Guardiola
Alla resa dei conti, un punto che può anche stare bene a Madama. Ma iniziano ad essere troppi gli 0-0 stagionali: la sensazione latente è che, reggendosi soprattutto sulla solidità del suo pacchetto arretrato, l’undici di Motta farà fatica ad arrivare lontano nell’Europa dei giganti. Serve compiere uno step ulteriore e ritrovare incisività dalla cintola in su. La prossima sfida contro lo schizofrenico Manchester City, in tal senso, capita proprio a fagiolo…